Giornata mondiale dell’autismo: perché la neurodiversità può arricchire la nostra società
Di cosa parliamo quando parliamo di autismo? Cosa sappiamo davvero di questo disturbo che colpisce in Italia un bambino (prevalentemente i maschi, colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine) su 77? Su questo disturbo ancora oggi si fa molta confusione ed è anche per questo motivo che nel 2007 l'Assemblea delle Nazioni Unite ha scelto di istituire una giornata dedicata all'autismo, anzi più precisamente alla consapevolezza. Il 2 aprile infatti ricorre la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo, nata proprio l'obiettivo di sensibilizzare e accendere un faro sui diritti delle persone nello spettro autistico. "Il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) è un disturbo neuropsichiatrico e dello sviluppo che impatta sul modo in cui le persone che ne soffrono interagiscono con gli altri, comunicano, apprendono e si comportano. – ha spiegato a Fanpage.it Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ASST di Lodi – Anche se può essere diagnosticato ad ogni età, è descritto come un “disturbo del neurosviluppo” perché generalmente i primi sintomi si manifestano fin dai primi anni di vita".
Perché si parla di spettro spettro autistico
Le caratteristiche dell'autismo sono diverse oltre che per tipologia anche per intensità. "In accordo con i criteri diagnostici internazionali (DSM-5) le persone che soffrono di DSA presentano: difficoltà di comunicazione e interazione con gli altri; interessi ristretti e comportamenti ripetitivi; sintomi che interferiscono con la loro abilità di funzionare a scuola, al lavoro o in altre aree della vita". Si parla di spettro autistico proprio per quest'ampia variazione di sintomi, che cambiano da persona a persona: "È per questo motivo che si parla di spettro e non di sindrome – chiarisce Cerveri – I sintomi possono provocare una condizione fortemente disabilitante sulle funzioni più semplici, ma in alcuni casi ci sono anche soggetti che trovano delle forme di adattamento altamente evolute".
Dalla diagnosi ai trattamenti: come si interviene nei disturbi dello spettro autistico
Per capire se si è in presenza di un disturbo dello spettro autistico bisogna fare attenzione ad alcuni comportamenti. "La lista è lunga ma alcuni dei più frequenti sono scarso o assente contatto con lo sguardo, poca tendenza a scambiare i propri interessi con gli altri, eloquio frequentemente focalizzato su interessi ristretti a dispetto dell’attenzione degli altri, difficoltà nell’adattarsi alle situazioni sociali, comportamenti ripetitivi e pattern cognitivi rigidi, elevata sensitività alle stimolazioni ambientali come luce o rumori, reazioni di rabbia a fronte di cambiamenti di programma, irritabilità e disturbi del sonno". Di fondamentale importanza, come sempre quando si tratta di salute, è una diagnosi precoce. "È indispensabile per ridurre gli effetti negativi del disturbo sullo sviluppo socio/relazionale e scolastico/lavorativo del soggetto. E poi una diagnosi precoce offre anche la possibilità di fornire presidi di cura al disturbo e alle condizioni patologiche ad essa spesso associate (disturbi del sonno, disturbi d’ansia e disturbi dell’umore). Ed è altrettanto importante fornire le forme di assistenza e supporto necessarie a sostenere l’equilibrio del soggetto con il mondo che lo circonda". Una volta diagnosticato i trattamenti verranno modulati sulla base dell'intensità del disturbo. "Le forme più gravi necessiteranno interventi molto precoci da parte dei servizi di neuropsichiatria infantile volti a ridurre la disabilità associata a tali manifestazioni. Per le forme ad alto funzionamento spesso la diagnosi viene effettuata durante l’adolescenza o la prima età adulta. In questo caso l’intervento di diagnosi, di trattamento delle comorbidità psichiatriche e un intervento psicoeducativo specifico possono aiutare il soggetto a transitare dal periodo iniziale di crisi verso forme di adattamento e funzionamento molto positive".
Autismo: perché arricchisce la nostra comunità
Nonostante gli interventi di sensibilizzazione esistono ancora molti comportamenti discriminatori nei confronti di chi è si trova nello spettro autistico. "Esistono in particolar modo per le forme più gravi. Per le forme a funzionamento migliore, nel corso degli ultimi anni si è molto lavorato e ottenuto in termini socioculturali proprio per diminuire lo stigma associato al disturbo". Nella giornata mondiale per la consapevolezza dell'autismo Cerveri suggerisce di partire dal concetto di neurodiversità. "La modalità di maturazione del sistema nervoso nei soggetti con DSA costituisce più che una malattia una variante che finisce per arricchire la nostra comunità rendendola più bella, colorata, ricca e soprattutto più resiliente rispetto ai rischi del “pensiero comune”.