Giorgia Soleri contro gli spot in cui la depilazione è perfezione: “I peli non sono reato”
D'estate siamo bombardati di pubblicità che sponsorizzano rasoi e cerette di ogni tipo, presentati come strumenti indispensabili per vivere un'estate piena e sentirsi perfetti. Perfezione è la parola più gettonata: pelle perfetta, gambe perfette, depilazione perfetta. Il tutto viene fatto mostrando puntualmente corpi che di peli non ne hanno neppure l'ombra. Complice questo tipo di narrazione mediatica, siamo abituati a pensare che siano qualcosa di vergognoso, assolutamente da non mostrare mai soprattutto sul corpo delle donne, né sul piccolo schermo né tantomeno nella vita reale. "Se vendete rasoi è perché i peli li abbiamo" ha fatto notare Giorgia Soleri, che si è scagliata contro una nota pubblicità per il messaggio sbagliato che fa passare, come se per una donna fosse d'obbligo depilarsi prima di mettere il piede fuori di casa.
Giorgia Soleri rivendica la libertà di scelta
Si può scegliere se adeguarsi a un canone oppure no: si tratta di libertà di scelta. Giorgia Soleri nel mostrare fieramente le sue ascelle non depilate non ha mai indicato la sua decisione come migliore, rispetto a quella di chi invece utilizza rasoio e ceretta. Ciò su cui ha sempre posto l'accento, è l'importanza di decidere autonomamente, per il proprio bene liberandosi dagli standard di bellezza, dagli stereotipi imposti dalla società, dall'approvazione altrui. Lei si è resa conto di non dover per forza accettare passivamente un certo canone (nello specifico quello della depilazione) visto come imprescindibile per una donna. Si sente perfettamente a suo agio anche con la ricrescita. Questo le è valso non pochi commenti da parte degli haters, che ci tengono spesso a farle notare di non essere a posto, di non essere perfetta. Le critiche non la toccano: lei si è liberata dall'ossessione di piacere a tutti, perché ha capito che il suo corpo non appartiene a nessun altro se non se stessa.
Perché negli spot dei rasoi non si vedono peli?
Intervistata da Fanpage.it Carlotta, 34enne che ha scelto di dire addio alla depilazione, tempo fa aveva spiegato: "Nelle pubblicità le donne che si depilano sono già senza peli! Non solo se vuoi essere accettata ti devi depilare, ma il pelo non deve proprio esistere. I peli sono sbagliati sulle donne, l'espressione della femminilità non è possibile con i peli". La stessa riflessione l'ha fatta anche Giorgia Soleri, in riferimento allo spot di una nota marca di rasoi, che lancia un messaggio per nulla sano. Presenta la fatidica equazione: depilazione=perfezione. Dunque per uscire di casa ed essere affascinanti e piacenti, per essere accettati socialmente, non ci deve essere neppure un pelo.
L'influencer ha spiegato quanto questo messaggio sia deleterio: "Non rendersi conto della differenza tra una scelta individuale e una pubblicità, la rappresentazione che passa attraverso i media, è estremamente miope. E tra l’altro: siamo nel 2022, non è reato far vedere i peli! Li abbiamo, ve lo assicuro! Se vendete rasoi, è perché i peli li abbiamo. Che senso ha fare la pubblicità di un rasoio su una gamba che in realtà non ha peli?". La 26enne ha ribadito di non voler imporre a nessuno il suo modo di vivere, ma di voler semplicemente far riflettere su un certo tipo di narrazione mediatica, che invece di presentare caratteristiche tecniche di un prodotto valido, si sofferma sulla necessità della depilazione legandola al concetto di perfezione, come se fosse requisito indispensabile per uscire e per avere un'identità sociale.
"Non si tratta di essere pro o contro peli, si tratta di essere pro libertà di scelta di ogni persona e ogni corpo. Far passare in una pubblicità il messaggio: non sono perfetta perché ho la ricrescita sulle gambe, è problematico e sbagliato. La perfezione passa per la depilazione e soprattutto non esco se non ho l’outfit perfetto e la gamba o il corpo perfettamente depilato. Non è problematico lo spot del rasoio, è problematico il messaggio" ha detto.