Fare sesso riduce la depressione: qual è la frequenza ideale di rapporti secondo la scienza

Il sesso è un antidepressivo: è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori che hanno appena pubblicato il loro studio sul Journal of Affective Disorders. L'analisi mette in relazione i rapporti sessuali e l'insorgere di sintomi legati alla depressione: c'è una frequenza ottimale che, secondo la ricerca, ridurrebbe la probabilità di manifestare questi sintomi.
Cosa dice lo studio scientifico su sesso e depressione
Lo studio è opera del team di ricercatori del Primo Ospedale Affiliato dell'Università di Shenzhen e della Facoltà di Medicina dell'Università di Shantou. I dottori Mutong Chen, Ruibin Yi e Zhongfu Zhang hanno realizzato uno studio trasversale basato su un ampio campione rappresentativo a livello nazionale di adulti statunitensi di età compresa tra 20 e 59 anni: un totale di 14.741 individui.
L'obiettivo dei ricercatori era capire fino a che punto l'attività sessuale potesse fare da indicatore comportamentale correlato alla salute mentale. Mentre i benefici del sesso sono ampiamente riconosciuti sulla salute fisica, il suo ruolo nel benessere emotivo è meno studiato. A livello fisiologico, per esempio, è noto che l'attività sessuale è associata al rilascio di endorfine e di altre sostanze neurochimiche che migliorano l'umore.
Ebbene, le persone che hanno rapporti sessuali almeno una volta a settimana hanno meno probabilità di manifestare sintomi di depressione. I risultati evidenziano che la frequenza dei rapporti sessuali è associata alla depressione e che avere rapporti sessuali da una a due volte a settimana può offrire i maggiori benefici psicologici. Nello specifico, l'attività sessuale settimanale è stata associata a una riduzione del 24% delle probabilità di depressione.