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Dormire separati non sempre è segnale di crisi: quando può essere utile alla coppia

Dormire separati è un tabù, viene necessariamente collegato a una coppia in crisi: si fa fatica ad accettare che possa essere una scelta consapevole presa dai partner per il benessere di entrambi.
Intervista a Dott.ssa Lucia Montesi
psicologa psicoterapeuta
A cura di Giusy Dente
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Secondo un sondaggio YouGov del 2021 condotto su oltre 12.000 adulti, solo circa due terzi delle persone (sposate, in coppia, single) affermano di voler condividere il letto o la camera da letto con un partner. Da uno studio del 2016 è emerso che, sebbene dormire insieme "tende a intensificare le relazioni romantiche", dall'altro gli effetti sulla qualità del sonno e sulla salute fisica e psicologica "non sono positivi". Nella fascia d'età compresa tra i 35 e i 45 anni c'è maggiore apertura sul dormire separati, che invece viene visto come un problema dai loro genitori e nonni, quindi dalle generazioni precedenti: lo associano necessariamente a una crisi. In realtà, come ha scritto Hilary Hinds, autrice di A Cultural History of Twin Beds e professoressa di inglese alla Lancaster University, era comune per le coppie sposate dormire in letti separati, sin dall'epoca vittoriana e fino alla seconda guerra mondiale. Poi le cose cambiarono e ci fu una maggiore enfasi sull'ideologia dell'unione. Con l'aiuto della psicologa Lucia Montesi abbiamo approfondito il tema del divorzio del sonno.

Dormire separati: positivo o negativo per la coppia?

Una coppia in cui i partner dormono separati non è necessariamente una coppia in crisi. Dipende innanzitutto da come viene presa la decisione di separarsi, come spiegato dalla dottoressa Montesi: "Dormire separati può apportare dei benefici quando la decisione è presa serenamente di comune accordo, mentre incide negativamente quando è frutto di una decisione unilaterale in contrasto col partner o è addirittura un gesto di rabbia o ostilità nei suoi confronti. Dormire separati può essere utile a entrambi quando i partner hanno abitudini diverse riguardo al sonno, quando uno o entrambi soffrono di disturbi del sonno. La decisione può invece avere effetti negativi quando è il segnale di una crisi, di conflitti, di difficoltà di comunicazione o di disturbi sessuali che non vengono affrontati apertamente, con il risultato di cristallizzare o peggiorare ulteriormente le difficoltà".

Ci sono quindi diverse motivazioni alla base di questa scelta. Le coppie possono scegliere di dormire in letti separati o in camere diverse per vari motivi: "Orari diversi legati al lavoro, ad esempio in chi lavora su turni; abitudini diverse prima di addormentarsi, per cui alcuni possono aver bisogno di buio e silenzio assoluti e altri invece di leggere o guardare la tv o ascoltare musica; necessità come alzarsi frequentemente durante la notte per recarsi al bagno; tendenza a russare e altri disturbi del sonno; il bisogno di avere un proprio spazio individuale soprattutto per quelle coppie che trascorrono molto tempo insieme". Attenzione però, perché a volte i motivi pratici del tutto comprensibili possono essere delle scuse, per coprire conflitti e difficoltà ben più profonde.

Dormire separati può essere sia causa che conseguenza in una crisi di coppia: "Quando è causa, di solito è solo il colpo di grazia rispetto a delle difficoltà che erano già presenti. Non è tanto il mero gesto pratico del dormire separati ad influire, ma il significato che i membri della coppia attribuiscono a questo gesto e soprattutto il fatto che si tratti di una scelta concordata o sia piuttosto un atto di ostilità o presa di distanza di uno nei confronti dell’altro. Fare una scelta in opposizione all’altro è un segnale di un conflitto già presente e non fa che allargare e peggiorare la crisi, generalmente".

La comunicazione è fondamentale, come sempre, su questa così come su tutte le questioni che vanno concordate, che riguardano entrambi i componenti della coppia. Una buona comunicazione permette una maggiore comprensione reciproca. Il consiglio dell'esperta è usare il messaggio-io: "Consiste nell’esprimerci in prima persona, sottolineando le nostre emozioni ed evitando tutto ciò che può risultare un’accusa o un giudizio dell’altro. Non dire quindi, ad esempio: Tu fai sempre rumore quando vieni a dormire. Oppure: pensi solo per te, tieni la tv accesa e non ti poni il problema che mi stai disturbando. Oppure: Possibile che non capisci che ho bisogno di stare un po' per conto mio? Questi sono tutti messaggi in cui si dà all’altro la responsabilità o la colpa di qualcosa che ci disturba. Nel messaggio-io ci limitiamo a dire come ci sentiamo e di cosa avremmo bisogno e soprattutto spieghiamo il significato che ha per noi il fatto di dormire separati. Se ascoltiamo l’altro e il suo eventuale dispiacere, provando a metterci nei suoi panni pur ribadendo di cosa abbiamo bisogno, è più probabile che l’altro ci venga incontro senza sentirsi ferito".

Dormire separati: come incide sulla sessualità

L’influenza sulla sessualità può essere sia positiva che negativa: "È positiva in quanto rende la sessualità meno scontata: non avere sempre il partner accanto, trovarsi in una stanza diversa, può rendere più percepibile ed evidente la mancanza e il desiderio. Anche doversi deliberatamente alzare per recarsi nella stanza dell’altro sottolinea maggiormente l’intenzionalità dell’incontro sessuale, esplicita in modo più palese il desiderio e l’effetto può essere piacevole e intrigante, tanto che a volte anche nelle psicoterapie sessuali viene prescritto di dormire separati. D’altra parte, quando è presente un problema sessuale in uno o entrambi i membri della coppia, il fatto di allontanarsi fisicamente può corrispondere a un tentativo di evitare il problema, di non affrontarlo, non discuterne, con il risultato di peggiorare ulteriormente la sessualità e l’intimità di coppia".

Perché dormire separati è un tabù

L'atto del dormire separati viene, d'istinto, collegato a una coppia in crisi. Socialmente, si fa fatica ad accettare che una coppia solida, felice e serena senta il bisogno di non condividere il momento del sonno. È un tabù. Ma non è così in altre realtà: negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per esempio è un'abitudine diffusa. Non a caso, viene data una connotazione negativa anche nella terminologia. Si parla di divorzio del sonno: "Contribuisce a vedere in questa scelta la spia di qualcosa che non va nella coppia e che comunque non è normale. Questo pregiudizio fa sì che le numerose persone che dormono separate dal partner lo tengano nascosto e non ne parlino facilmente per timore del giudizio, contribuendo alla convinzione comune che si tratti di un comportamento anomalo e inusuale e impedendo la sua normalizzazione. Si pensa che una coppia che non dorme insieme non abbia intimità, tenerezza, desiderio sessuale e di vicinanza. In realtà la decisione consapevole può invece essere il segnale di una maggiore capacità di comunicazione della coppia e soprattutto della capacità di accogliere le esigenze dell’altro, di mantenere un equilibrio tra spazi comuni e spazi più personali. D’altro canto, non è detto che invece il dormire insieme corrisponda automaticamente alla presenza di una buona sessualità e una buona intimità. Anzi, da un punto di vista meramente statistico, le coppie in crisi o con difficoltà e conflitti molto spesso dormono insieme".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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