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Dolcificanti al posto della zucchero, quali sono i rischi e le sostanze da evitare

I dolcificanti vengono spesso usati come sostituti dello zucchero. Ne abbiamo parlato con la biologa nutrizionista Deborah Tognozzi, che ci ha spiegato gli eventuali rischi per la salute sul loro consumo esagerato.
Intervista a Dott.ssa Deborah Tognozzi
Biologa nutrizionista, specialista in applicazioni biotecnologiche e docente presso l'Università San Raffaele di Roma
A cura di Eleonora di Nonno
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L'effetto del consumo dei dolcificanti sulla salute dell’uomo è un tema discusso e controverso. Da una parte ci sono i rappresentati delle aziende che vorrebbero vederne riconosciuti i benefici, dall'altra l'OMS che ne sconsiglia il consumo per i potenziali effetti negativi. I dolcificanti sono le sostanza utilizzate per dare un sapore dolce alle bevande o agli alimenti a cui vengono aggiunti. Si dividono in: dolcificanti naturali (estratti dalle piante) e artificiali (ottenuti tramite sintesi chimica). "È ormai noto che le bevande o i cibi diet, zero o light siano ricchi di dolcificanti artificiali che aumentano il rischio di diabete e obesità. Le persone percepiscono questi alimenti come supporto per la perdita di peso e ne abusano – avverte la biologa nutrizionista Deborah Tognozzi – Consumarne in maniera eccessiva significa alterare la glicemia e la tolleranza al glucosio, scatenando una risposta simile all'abuso di zuccheri e incorrendo inoltre in problematiche intestinali".

Quale dolcificante scegliere: stevia o eritritolo?

Tra i dolcificanti naturali c'è lo steviolo, comunemente chiamato stevia. "Si tratta di un prodotto dall'alto potere dolcificante. Il suo retrogusto di liquirizia non sempre è gradito, per questo per renderne più gradevole il sapore spesso viene miscelato con altri zuccheri artificiali. Bisogna sempre leggere le etichette per non rischiare di consumare un prodotto che non sia esclusivamente a base di stevia" spiega la dottoressa Tognozzi. Il principale rivale dello stevia è l'eritritolo. "Ha così poche calorie da essere considerate nulle. In più: non innalza i livelli di glicemia, non presenta retrogusto sgradevole ed è una sostanza facilmente digeribile (solitamente non provoca problemi intestinali) – aggiunge la biologa nutrizionista – Non essendo utilizzato a scopi energetici viene eliminato totalmente con le urine. Ha un alto potere dolcificante, pari a circa il 70% di quello dello zucchero. C'è però da dire che ha un prezzo elevato e che, anche in questo caso, se consumato in maniera eccessiva, nel lungo termine potrebbe favorire l’aumento del peso e l’insorgenza del diabete". L'eritritolo è un un dolcificante naturale, dall'aspetto molto simile allo zucchero bianco. È uno dei pochi che si può usare in cottura, per questo spesso viene utilizzato nelle preparazioni dei dolci. "Ciò che è importante e determinante per la perdita di peso è la riduzione dei quantitativi di zucchero, senza necessariamente ricorrere all'uso di dolcificanti (soprattutto quelli di sintesi) – conclude la dott.ssa Tognozzi – Un consiglio è quello di sostituire lo zucchero bianco con piccole quantità di zucchero di cocco, miele, succo di agave o acero: un trucco per abituare le nostre papille gustative agli zuccheri naturalmente presenti negli alimenti".

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