Da poliamore a scambismo, cos’è la non monogamia etica: “Sfida concetti radicati nella società”
Nella cultura occidentale una relazione affettiva tradizionalmente intesa è quella monogama: una relazione esclusiva, dove la fedeltà reciproca è il valore fondante, dove non sono ammesse terze persone e il progetto di vita è di coppia, tra due persone, senza alcuna intromissione, nessuno sguardo rivolto altrove. Il corso della storia umana occidentale ci dimostra quanto, col tempo, il modello sia cambiato, in direzione di una sessualità e un'affettività più fluide, meno vincolate, ma estremamente consapevoli. Non per tutti la monogamia è il confine entro cui costruire una relazione stabile, felice, soddisfacente. E questo non significa venir meno a un patto, perché a volte il patto è proprio questa apertura. Ci sono persone che trovano il loro equilibrio nella cosiddetta monogamia etica. (poliamore e scambismo per fare solo due esempi). Abbiamo chiesto alla dott.ssa Marta Giuliani (socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia) cosa significa.
La monogamia oggi è possibile?
La monogamia oggi è ancora un modello fattibile? L'esperta ha chiarito che da un punto di vista psicologico e antropologico, può essere vista come una costruzione sociale piuttosto che come una condizione naturale dell’essere umano. Ce lo dice la stessa osservazione della natura: "Pochi mammiferi sono monogami e le relazioni di coppia esclusive sono spesso funzionali alla cura della prole piuttosto che legate a un'innata predisposizione. Nelle società umane, la monogamia è stata favorita in determinati contesti culturali, economici e religiosi per garantire stabilità sociale, organizzazione della proprietà e controllo della discendenza. Tuttavia, la storia e l'antropologia dimostrano che diverse culture hanno praticato la poligamia o altre forme di relazioni non monogame. La naturalità della monogamia potrebbe dunque essere più un'esigenza culturale che biologica, sebbene essa risponda anche al bisogno umano di intimità e sicurezza. È quindi riduttivo definirla puramente innata o artificiale, poiché le relazioni umane sono influenzate da fattori complessi. Nonostante ciò, e sebbene sempre più persone mettano in discussione la sua fattibilità a lungo termine, la monogamia è l'unico costrutto relazionale su cui si è radicata la cultura occidentale. Offre stabilità, sicurezza emotiva e una struttura chiara per la costruzione di una famiglia. La società moderna, con la sua enfasi sull’individualismo e la realizzazione personale, tende a mettere sotto pressione le relazioni, rendendo più difficile mantenere impegni esclusivi per tutta la vita. Malgrado ciò, molti trovano nella monogamia una cornice che favorisce l’intimità e il supporto reciproco. In definitiva, la monogamia è fattibile, ma richiede una continua negoziazione e un adattamento ai bisogni individuali e di coppia, più che una semplice adesione a norme tradizionali".
Nell'affermazione del modello hanno sicuramente avuto un ruolo la religione e altri fattori, i quali hanno contribuito a provare repulsione nei confronti di tutto ciò che non rientra nella monogamia tradizionale. "Qualsiasi deviazione da questa norma è spesso vista come una minaccia alla stabilità sociale e ai valori familiari – ha spiegato l'esperta – La non monogamia etica sfida concetti radicati e insiti nella nostra società mettendo in discussione convinzioni personali profonde".
Che cos'è la non monogamia etica
La non monogamia etica è un modello scelto consensualmente dalla coppia, in cui si decide di non limitare la connessione affettiva o sessuale a un unico partner. Il fatto che la coppia si apra a terze persone, non significa che sia tutto lecito, anzi: anche nella non monogamia etica ci sono delle regole da rispettare, c'è un patto a cui attenersi basato sul rispetto e la lealtà. Nello specifico: "Le non monogamie etiche si basano sostanzialmente su tre pilastri fondamentali: la fedeltà delle regole (che vengono stabilite internamente alla coppia in modo condiviso e che possono essere riformulate laddove anche solo uno dei due partner non le senta più coerenti con sé), la parità di genere (nel senso che una qualsiasi apertura o chiusura della coppia deve essere equa e riguardare entrambi i partner nello stesso modo) e il consenso (vuol dire scegliere in modo totalmente libero lo stile relazionale che si sta per adottare, senza che ci siano coercizioni palesi o pressioni, ansie o paure nel caso in cui non si accetti il cambiamento)".
Esistono diverse tipologie di modelli relazionali che possono rientrare in questa definizione: "Il più conosciuto è forse il poliamore, che consiste nella capacità di avere più relazioni insieme sia di tipo sessuale che sentimentale. Poi ci sono le cosiddette relazioni aperte, che privilegiano la libertà sessuale senza necessariamente coinvolgere legami emotivi profondi con altre persone e sempre mantenendo la priorità dell’unità romantica principale. C’è poi lo scambismo o swinging, dove si condividono relazioni sessuali con altre coppie, o il monogamish, in cui la coppia è prevalentemente monogamica ma consente alcuni gradi di contatto sessuale con altri".
Un aspetto su cui si può creare confusione, è l'errata sovrapposizione di una non monogamia sentimentale e una esclusivamente sul piano sessuale: esiste una differenza sostanziale. Nello specifico: "La non monogamia sul piano sessuale riguarda esclusivamente il coinvolgimento fisico con persone diverse, mantenendo il legame emotivo primario con un unico partner. In questo caso, il focus è spesso sul soddisfacimento di bisogni o curiosità fisiche senza compromettere la connessione sentimentale. Al contrario, la non monogamia sentimentale implica lo sviluppo di legami emotivi profondi con più persone, che possono o meno includere anche un aspetto sessuale. Queste differenze
riflettono le varie dimensioni dell’intimità umana: il desiderio fisico, l’attaccamento emotivo e il senso di connessione. Le relazioni sentimentali
non monogame, come nel poliamore, possono essere più complesse da gestire poiché coinvolgono emozioni intense e necessitano di un alto grado di comunicazione. Le relazioni sessuali non monogame, invece, tendono a essere più semplici da definire, anche se entrambe richiedono chiarezza e consenso per funzionare".
Essere all'interno di una relazione non monogama non significa non provare gelosia, non significa che venga escluso il concetto di tradimento. A tal proposito la dott.ssa ha chiarito: "L’esclusività sessuale, che caratterizza le relazioni monogame, viene sostituita da un obbligo di comunicazione e onestà nei confronti dei membri della coppia. Venir meno a questo patto di sincerità e fiducia costituisce a tutti gli effetti un tradimento. E si può parlare anche di infedeltà sessuale nel momento in cui questa, diversamente dagli accordi interni, viene nascosta a uno o più partner. Tradire significa letteralmente: venir meno a un impegno assunto. Le coppie non monogamiche, per loro costituzione, comunicano al loro interno molto di più delle coppie tradizionali, esplicitando con più facilità quali sono i confini, le regole e i bisogni da soddisfare e rispettare, per questo motivo il concetto di tradimento viene a volte vissuto con particolare intensità, proprio perché percepito come più consapevole e volontario. La gelosia, d’altro canto, è un’emozione naturale e umana e come tale insita nella relazione, a prescindere dalla sua struttura. Molto spesso confondiamo il concetto di gelosia con quello di possesso, ma è bene ricordare che hanno due radici completamente differenti. Nella gelosia la paura è di perdere ciò che vivo con l’altro perché mi rende felice. Perché dunque anche in una coppia non monogamica questo timore non dovrebbe essere legittimo? Il rischio di tradimento, come abbiamo visto, è sempre possibile perché non è strettamente connesso all’incontro con un’altra persona ma al grado di violazione delle regole interne e del rispetto che la coppia si da".