Cos’è l’emetofobia e come superare la paura del vomito: il parere dell’esperta
La paura di vomitare o di vedere altri farlo, non riuscendo di conseguenza a dominare e prevenire i propri conati, viene chiamata emetofobia ed è un disturbo comune che causa terrore, ansia o addirittura crisi di panico. Insieme alla dottoressa Lucia Montesi, psicologa psicoterapeuta laureata in Psicologia clinica e di comunità all’Università di Bologna, abbiamo analizzato il fenomeno, facendoci spiegare quali sono i sintomi, le conseguenze e le possibili cure.
Cos'è l'emetofobia e cosa si nasconde dietro questa paura
Come spiegato dalla psicologa Lucia Montesi, l’emetofobia è un disturbo d’ansia che si manifesta con una paura eccessiva e immotivata di vomitare e di provare nausea. Essere infastiditi da cibi e odori associati a passati episodi di vomito, lavare eccessivamente gli alimenti e le superfici, temere di mangiare cibi nuovi, controllare nel dettaglio gli alimenti, evitare di mangiare fuori casa, assumere antiemetici: questi sono tutti sintomi registrati nelle persone che ne soffrono. La paura non è legata all'atto di vomitare in sé, è un'ansia sociale per l'imbarazzo di sentirsi male in pubblico o di non poter ricevere aiuto. I soggetti emotofobici hanno anche l'ansia di perdere il controllo, cosa che causa una ossessiva attenzione sul proprio stato di salute (che a volte sfocia nell'interpretare ogni malessere come un segnale del vomito imminente).
Le conseguenze per chi soffre di emetofobia
Le conseguenze di questo disturbo possono essere molto invalidanti: si evitano luoghi e situazioni in cui si potrebbe vomitare (o vedere altri vomitare), dalla scuola al luogo di lavoro, fino ad arrivare alle occasioni sociali, si teme la gravidanza, si ha paura di accudire i propri figli.
A quale età emerge l'emetofobia
Come fare a capire quando un disturbo nasconde una patologia? La dottoressa Montesi lo ha spiegato con queste parole: "Molte patologie mentali si pongono in continuità con la normalità. Possiamo dire che siamo nell’aera della patologia quando il disturbo diventa duraturo, frequente, rigido e immodificabile, scollegato da un contesto specifico ma piuttosto pervasivo, quando compromette i contesti di vita come lo studio, il lavoro e le relazioni sociali, quando crea un danno a sé o agli altri". L'emetofobia può emergere a qualsiasi età ma è più comune in bambini e adolescenti, per loro vomitare rappresenta un evento di perdita di controllo sul corpo ed è per questo che provoca paura. A volte questa paura diventa cronica e permane anche in età adulta, mentre in altri casi compare da grandi in seguito a eventi traumatici legati al vomito.
Le cause e come superare la paura di vomitare
Quali sono le cause dell'emetofobia? Dietro il disturbo potrebbe esserci un trauma, dunque un'intossicazione alimentare severa o un episodio di vomito spiacevole/pubblico. Di solito compare in soggetti con un temperamento ansioso di fondo, con forte bisogno di controllo o cresciuti in un contesto familiare ipocondriaco. Come spiegato da Lucia Montesi, la fobia può essere affrontata con approccio psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale, ovvero una terapia che mira a modificare le convinzioni rigide e disfunzionali relative al vomito, aiutando la persona a esporsi progressivamente alle situazioni e alle attività che le suscitano ansia. È bene però sapere che qualsiasi disturbo può ripresentarsi anche dopo che è stato superato, visto che continua a rappresentare un’area di vulnerabilità della persona. Eventi stressanti, momenti di vita difficili potrebbero riattivare la patologia e i suoi sintomi.