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Cos’è la biblioterapia: come i libri possono aiutarci a combattere l’ansia e i problemi di ogni giorno

I libri sono in grado di alleviare le nostre ansie e preoccupazioni, permettendoci di evadere e di vivere altre vite al di fuori della nostra. Da più di un secolo l’impatto terapeutico della lettura è noto come “biblioterapia”.
A cura di Arianna Colzi
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Mélanie Laurent in "Inglorious Bastards"
Mélanie Laurent in "Inglorious Bastards"

Leggere anche solo qualche pagina al giorno può avere un impatto inimmaginabile sul nostro umore. Da secoli, i libri sono un conforto semplice e a portata di mano (non per tutti, purtroppo, come per ogni cosa della vita), in grado di farci evadere dalle nostre vite facendosi atterrare in storie che non sono la nostra. Estraniandoci dai nostri problemi possiamo ridimensionarli o anche allontanarci quel tanto che basta per non implodere o farci sopraffare dall'ansia. Questo meccanismo, che avviene più o meno in modo consapevole, è noto come biblioterapia: a distanza di più di un secolo dalla comparsa di questo termine, l'impatto dei libri sul nostro stato d'animo è ancora al centro di numerose riflessioni ed è diventato una vera e proprio forma di terapia.

Una scena di "Chiamami con il tuo nome"
Una scena di "Chiamami con il tuo nome"

Come nasce la biblioterapia

Il termine compare per la prima volta nel 1916. A impiegarlo è il teologo americano Samuel Crothers, che lo utilizza in un saggio pubblicato su The Atlantic Monthly dal titolo A literary clinic. L'ecclesiastico parla di biblioterapia come della possibilità di inserire i libri in un più ampio processo di guarigione. "Un libro può essere uno stimolante o un sedativo, irritante o soporifero. Il punto è che deve fare qualcosa per te e tu dovresti sapere cosa", scrive.

Una scena di "Una mamma per amica"
Una scena di "Una mamma per amica"

Come si legge in un articolo di Dazed, rivista britannica che si occupa di pop culture, oggi la biblioterapia non è più quella del 1916: è diventata un tipo di psicoterapia e una seduta di biblioterapia prevede proprio l'incontro con un biblioterapeuta esperto (una sorta di "dottore dei libri", lo definisce la rivista) per discutere degli obiettivi, delle difficoltà della vita e di come i libri possano essere utili per progredire. Al termine della seduta il terapeuta consiglia al paziente un elenco di letture per superare, affrontare o capire i temi discussi in seduta. L'obiettivo generale è quello di dare conforto agli aspetti della vita che a volte possono essere troppo pesanti da elaborare da soli.

Come funziona la biblioterapia

Nell'articolo di Dazed, la scrittrice Caelan McMichael dialoga con la biblioterapeuta Ella Berthoud che prova a spiegare così come i libri si inseriscano positivamente nell'affrontare problematiche che si portano generalmente in una seduta con un terapeuta: "È l'arte di dare il libro giusto al momento giusto alla persona giusta. Problemi come l'ansia, la depressione, il divorzio, il parto e la preoccupazione legata al cambiamento climatico possano essere alleviati attraverso la letteratura, perché dare un contesto e delle parole a qualcosa che pensavamo un tempo indescrivibile può aiutare a validare dell'esperienza del lettore", sostiene Berthoud.

In questo processo sono più utili i libri di narrativa rispetto ai saggi. Per esempio se una persona sta attraversando un lutto in alcuni casi può essere utile leggere storie che aiutino a svagarsi, in altri può essere più importante leggere un romanzo che affronti direttamente il tema della perdita. Inoltre i libri sono un oggetto concreto facilmente reperibile, anche grazie agli audiolibri, gli e-book o le sempre valide biblioteche, dove prendere in prestito la storia. Da sempre, d'altronde, fin dalle civiltà più antiche, la lettura era considerata un mezzo per guidarci sia sul piano emotivo, sia su quello morale. La biblioterapia, dunque, non è altro che un'evoluzione un po' più strutturata di questa pratica che ci portiamo dietro fin dai tempi dell'Antica Grecia, con Socrate e Platone.

"La lettura è uno strumento di guarigione che può aiutare a elaborare le emozioni, a comprendere le esperienze e a scoprire nuove prospettive. Sia nei momenti di gioia che in quelli di difficoltà, la letteratura ci offre connessione, comprensione e speranza", sostiene Berthoud.

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