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Cosa succede al nostro cervello se passiamo 24 ore senza smartphone

Sconnessi-day, il 22 febbraio si celebra la giornata dedicata al detox digitale. Di come cambiare le nostre abitudini per migliorare il nostro benessere offline ne abbiamo parlato con l’esperto Fasoli.
Intervista a Dott. Marco Fasoli
Ricercatore presso presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza Università di Roma e esperto di benessere digitale
A cura di Francesca Parlato
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E se per un giorno provassimo a fare finta che il nostro smartphone sia in realtà un Nokia 3310? Che può al massimo telefonare e mandare sms? Niente internet, nessuna mail, via i social, addio videochiamate e foto al piatto che stiamo mangiando. Se volessimo davvero provarci il giorno giusto sarebbe proprio il 22 febbraio, lo Sconnessi day, la giornata nata in Italia per invitare le persone a disconnettersi da internet e ridurre il sovraccarico digitale. "Anche se non si può parlare di dipendenza vera e propria sempre più persone oggi hanno dei comportamenti che potremmo definire problematici nei confronti dello smartphone – ha detto a Fanpage.it Marco Fasoli, ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza Università di Roma e esperto di benessere digitale – Le persone passano troppe ore davanti allo smartphone e tra gli utenti è diffusa una forte insoddisfazione verso l'uso dei propri dispositivi. Una giornata come questa può essere utile perché ci rende più consapevoli del rapporto che abbiamo con questi oggetti". 

Troppe ore davanti allo smartphone

Secondo il rapporto Digital 2024 di We are social, trascorriamo in media 6h e 40 minuti al giorno davanti ai nostri smartphone. Considerando che dovremmo dormire almeno 8 ore a notte e tolte le ore di lavoro, ne restano poco più di 4 di tempo ‘libero' dallo smartphone, dai social e da tutto quello che questi dispositivi contengono. "Il monte ore che passiamo sui telefoni si fa sempre più alto. E anche se ad oggi non è possibile stabilire e classificare quali sono le conseguenze dal punto di vista scientifico di tutte queste ore passate davanti allo schermo, è sicuramente vero che ci sono degli effetti negativi sulle nostre performance cognitive". Prendiamo due gruppi di persone in visita a un museo, il primo gruppo in possesso di smartphone fotografa i quadri appesi nelle sale, il secondo, senza smartphone, segue lo stesso percorso del primo. "É stato dimostrato che il primo gruppo ricorderà meno dettagli del secondo. E questo esperimento ci dà la misura, ci fa capire quali sono gli effetti negativi sull'attenzione e la memoria". Sul medio e lungo termine i dati a disposizione sono ancora controversi. "Questo perché usiamo le tecnologie da relativamente poco tempo. Oggi però, soprattutto con l'intelligenza artificiale, si pone un grosso interrogativo sul fatto che le nuove tecnologie possano diminuire le capacità cognitive. La sfida scientifica sarà proprio chiarire questi aspetti e verificare se le nostre intuizioni sono giuste, e cioè che effettivamente gli smartphone, se usati in maniera sbagliata, influenzano negativamente la nostra capacità di attenzione e concentrazione".

Cosa succede se passiamo una giornata senza smartphone

Crisi di panico, FOMO, ansie, cosa ci succederà mai se passiamo una giornata senza telefono? "Sicuramente fare un giorno di detox ci aiuterà a prendere maggiore consapevolezza del rapporto che abbiamo con questi dispositivi e questo ci potrebbe portare a riflettere e a cambiare alcune abitudini o ad adottare delle strategie per riuscire a migliorare il nostro rapporto con le tecnologie. Certo possiamo vivere parzialmente disconnessi se facciamo un lavoro che ci permette di farlo, se le nostre relazioni ce lo consentono e sopratutto se ci imponiamo di farlo. Sicuramente non è una cosa facile, ma si può fare". Passare meno tempo davanti allo smartphone alleggerirebbe anche il nostro livello di stress. "L'uso del telefono e la fruizione dei social network non sono percepiti come faticosi perché sono attività che richiedono meno concentrazione rispetto alla lettura di un libro ad esempio, e per questo ci troviamo spesso senza accorgercene ad aprire una pagina social. Ma in verità questo continuo scrollare il telefono ci stanca più di quanto non ci rendiamo conto perché provoca uno stress a livello cognitivo a causa di tutte quelle informazioni e immagini che vediamo". 

Le alternative allo smartphone

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Dieci anni fa c'era un sito che ci faceva il conto dei giorni e delle ore passate davanti a una serie tv, per esempio tutte le sei stagioni di Sex and the city corrispondevano a 1 giorno, 15 ore e sei minuti, Game of Thrones 2 giorni, 20 ore e 8 minuti, e questo calcolo ci dava l'opportunità di pensare a cosa altro avremmo potuto fare in quelle stesse ore (per esempio leggere tutti i Fratelli Karamazov o la saga dell'Amica Geniale). Proviamo a fare lo stesso ragionamento con le ore passate davanti al telefono: 6 ore e 40 minuti al giorno sono pari a 46 ore e 40 minuti a settimana. "Sicuramente il monte ore che dedichiamo al digitale potrebbe essere impiegato in attività alternative, come la lettura ad esempio, ma anche guardare una serie tv concentrati senza lo smartphone in mano. Il ‘problema' è che la lettura è un'attività che ci appare più faticosa rispetto al telefono. – spiega Fasoli – Richiede energia e un'attenzione focalizzata (alla quale siamo ormai disabituati). Leggere vuol dire prenderci del tempo di "immersione", non possiamo leggere due righe, poi prendere il telefono, poi posarlo e così via. Non ci godremmo nulla". Un'altra abitudine che dovremmo eliminare è quella di usare il telefono a letto, prima di addormentarci. "Purtroppo abbiamo quest'idea sbagliata che scrollare il telefono possa in qualche modo rilassarci o conciliare il sonno. In realtà i social, Instagram, Facebook, TikTok, ci stressano. Da un punto di vista mentale tutta questa mole di immagini e informazioni è estremamente attraente per il nostro cervello ma comporta molta fatica, più di quello che immaginiamo, per non parlare della luce che ormai lo sappiamo che interferisce negativamente con il sonno". La lettura certo sarebbe un'alternativa ideale, ma non è l'unica. "Guardare la tv è potenzialmente più sano del telefono. Un film, una serie tv, assorbono la nostra attenzione e ci fanno entrare in uno stato di flusso e in quel modo davvero riusciamo a riposare la mente, a recuperare la stanchezza che ci portiamo dietro dopo una giornata di lavoro". 

Decluttering digitale e detox: da dove cominciare

Marie Kondo ce l'ha insegnato, dobbiamo eliminare dai nostri armadi tutto ciò che non ci rende felici. E lo stesso possiamo fare con i nostri smartphone. Quante notifiche riceviamo al giorno? Quante mail che cancelliamo senza neanche aprire si vanno ad accumulare nel nostro cestino? E allora perché non eliminarle a monte e fare un vero e proprio decluttering digitale? "Si tratta di una delle tante strategie positive che potremmo mettere in atto. Dobbiamo cercare di ridurre al minimo e di scremare il più possibile il monte delle notifiche che ci piove addosso ogni giorno. Cominciamo da tutte quelle comunicazioni che non sono funzionali ma che sono anzi una continua fonte di interruzioni gratuite e inutili e non rilevanti". Le interruzioni continue sono infatti una delle maggiori fonte di stress e di calo delle performance. "Noi funzioniamo bene quando ci concentriamo su un compito e siamo immersi in quello che stiamo facendo". La modalità multitasking che abbiamo fino ad oggi ritenuto un valore aggiunto, forse è più problematica di quello che immaginiamo."Frammentare l'attenzione (questo lo dicono le ricerche scientifiche) non è positivo. Per fare le cose per bene abbiamo bisogno di concentrazione. Ridurre le distrazioni e limitare le interruzioni è un buon metodo per cominciare a costruire delle nuove abitudini digitali". Un'altra strategia che possiamo provare a mettere in atto è tenere il telefono lontano da noi. "Lasciamolo in un'altra stanza, con le notifiche limitate, quando ceniamo o quando stiamo leggendo o guardando un film. In questo modo saremmo davvero concentrati su quello che stiamo facendo". E poi, come cantano i Coma_Cose "Un divano, due telefoni è la tomba dell'amore".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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