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Cosa significa JOMO: come disintossicarsi dai social e vivere la vita da protagonisti

JOMO è un’espressione relativamente recente, apparsa per la prima volta nel 2018 sul New York Times. È l’opposto di FOMO, è la gioia di perdersi qualcosa.
Intervista a Matteo Merigo
Psicologo e psicoterapeuta
A cura di Giusy Dente
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JOMO è l'acronimo di Joy Of Missing Out. È un'espressione relativamente recente, apparsa per la prima volta nel 2018 sul New York Times. Tradotto, indica la gioia di perdersi qualcosa e si può quindi considerare come l'opposto della FOMO. Quest'ultima è la paura di essere tagliati fuori e di perdersi qualcosa (Fear Of Missing Out). La JOMO è il contrario, perché si vive l'eventuale assenza in modo sereno ed equilibrato, senza stress, ponendo l'accento sul proprio benessere e su come costruire una quotidianità davvero soddisfacente, senza il peso di dover a tutti i costi assolvere a degli obblighi. Come ha specificato a Fanpage.it il dottor Matteo Merigo è un concetto che ha molto a che vedere con un vero e proprio detox.

La differenza tra FOMO e JOMO

JOMO e FOMO sono due concetti strettamente legati, come ha illustrato il dotto Merigo: "FOMO è un concetto che ha tanto a che vedere coi social. È l'ansia di perdersi qualcosa: cosa succede, se qualcuno ha una vita migliore della mia. Ci sono due elementi: uno è l'ansia l'altro è il confronto". Tutta questa negatività nella JOMO è assente, perché ciò che viene perso viene vissuto con leggerezza, come fonte di accrescimento. Si sceglie di non soccombere sotto i colpi dell'ansia generata dai social media, preferendo un appagamento che deriva dal fare le cose che piacciono davvero, non quelle imposte dalle mode e dalle tendenze. Insomma, si vive nel qui e ora. Funziona come un momento di detox, in cui si decide consapevolmente di disintossicarsi dallo stress eccessivo generato dall'essere perennemente online. L'esperto ha aggiunto: "Alcune persone decidono di non usare i social, di non perdere tempo, risorse ed energie su ciò che fanno gli altri, ma si focalizzano su quello che posso fare io per me". 

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JOMO è la gioia di vivere qui e ora

I social ci hanno fatto perdere l'attitudine a vivere nel qui e ora, che è proprio ciò che viene riscoperto con la JOMO. "Invece di perdere tempo faccio cose, vivo il momento, faccio esperienze irripetibili" ha spiegato il dotto Merigo. E in effetti le caratteristiche della JOMO sono improntate all'essere protagonisti attivi nella propria vita, non passivi dietro a uno schermo. Piuttosto che l'iperconnesione si sceglie di trascorrere tempo con le persone care, piuttosto che adeguarsi alle attività altrui si portano avanti le proprie passioni, non si controllano le notifiche in modo ossessivo, ma anzi si dedica più tempo ad ascoltare se stessi e i propri bisogni, rallentando i ritmi quando se ne sente il bisogno.

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Non è facile, visto quanto i social permeano le nostre esistenze: "Per disintossicarsi sarebbe utile lasciar perdere alcuni social, togliere le notifiche e guardare il telefono meno possibile. Importanti sono gli hobby: spesso diciamo di non avere tempo, ma quanto tempo perdiamo sui social? La realtà è che togliamo tempo senza rendercene conto. Quante volte la sera invece di coltivare un hobby mio, perdo tempo a guardare le vite degli altri?" ha consigliato l'esperto. Osservare le vite altrui depotenzia la propria esistenza e si perde un aspetto essenziale, ossia l'essere i veri padroni della propria vita. La JOMO è la riscoperta dell'importanza di questo aspetto: "È l'idea di partecipare in maniera attiva alle cose: coi social io partecipo in maniera passiva, guardo e basta. Invece nella JOMO vivo la vita perché sono io il protagonista, non voglio essere co-protagonista delle vite altrui. Tolgo quelle cose che non mi arricchiscono, che mi portano via tempo ed energie, che mi suscitano emozioni negative".

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