Cosa provoca il singhiozzo e quali sono i rimedi per farlo passare

A chi non è mai capitato di avere il singhiozzo e di non riuscire proprio a farlo passare? Nella maggior parte dei casi dura pochi minuti e va via da solo ma a volte il problema più prolungarsi, provocando non pochi disagi nel parlare e respirare. Da sempre vengono usati una serie di “rimedi della nonna” più o meno utili, dal trattenere il respiro a bere una decina di sorsi d’acqua, ma è chiaro che non sempre funzionano. Quali sono le cause di questo disturbo e cosa bisogna fare quando si fatica a farlo andare via? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla questione.
Quali sono le cause del singhiozzo
Cos’è che provoca il singhiozzo? Le contrazioni e gli spasmi involontari del diaframma, ovvero il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale. Quando la respirazione avviene in modo normale, il diaframma si contrae, mentre le basi polmonari si espandono. Il problema sorge nel momento in cui questo processo non avviene regolarmente: in quel caso la contrazione involontaria del diaframma provoca la rapida chiusura della glottide, la valvola che separa apparato respiratorio e digerente, generando il classico “hic” del singhiozzo. A favorire la comparsa del singhiozzo possono essere i motivi più svariati, da un pasto abbondante che dilata lo stomaco al consumo di bevande bollenti, fino ad arrivare all’inspirazione di una quantità di aria superiore al normale.
Come far passare il singhiozzo
Come combattere il singhiozzo? Il rimedio dei piccoli sorsi d’acqua sembra funzionare davvero. Si può provare, inoltre, a starnutire, a mangiare un cucchiaino di zucchero o ad assumere del succo di limone o aceto. In pochi minuti il problema dovrebbe risolversi. Stando ai consigli di Marco Dal Fante, gastroenterologo presso Humanitas San Pio X e i Centri medici Humanitas Medical Care, se il singhiozzo dovesse prolungarsi per ore, sarebbe bene rivolgersi a uno specialista per analizzare la causa del problema (potrebbe essere sintomo di pericardite, reflusso gastroesofageo o gastritealterazioni).