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Cosa fai a Capodanno?: perché il 31 dicembre ci provoca ansia e cosa c’entra la FOMO

Nessuno può sfuggire alla domanda più gettonata di dicembre “Cosa fai a Capodanno?”. Ma per molti la questione genera ansia e FOMO: ne abbiamo parlato con lo psicologo Merigo.
Intervista a Dott. Matteo Merigo
Psicologo e psicoterapeuta
A cura di Francesca Parlato
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"Cosa fai a Capodanno?" è la domanda più gettonata di dicembre. Certo stando a tutti i meme, i post, i tweet (si chiamano ancora così?) che girano sui social, sembrerebbe che nessuno abbia voglia di fare nulla. Il leitmotiv di tutti questi contenuti è una (neanche troppo velata) presa in giro di chi per l'ultimo dell'anno ha sempre grandi aspettative e non si rende conto che è circondato da persone che non vorrebbero fare altro che mangiare le lenticchie a mezzanotte e poi correre a passare la prima notte dell'anno nel posto più sicuro del mondo: il proprio letto. Eppure nonostante questo si cede sempre a un invito, che sia un cenone a casa di amici, un veglione in discoteca, una sosta fuori al solito bar, perché la FOMO quando arrivano le feste – e in particolare il Capodanno – è dietro l'angolo. La FOMO è l'acronimo dell'espressione inglese Fear of Missing Out, paura di essere tagliati fuori, paura di perdersi qualcosa. "È una forma di ansia che nasce fondamentalmente nel mondo social – spiega a Fanpage.it lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Merigo – Con i social tendiamo sempre ad avere un controllo costante e continuativo delle situazioni degli altri e quest'ansia tende ad accentuarsi quando percepiamo qualcosa che sta sfuggendo dal nostro controllo".

L'ansia del Capodanno sui social

Passato il Natale, l'ansia comincia a montare. C'è chi decide di prendere e partire, così da sfuggire alla classica domanda, e chi invece, indeciso fino all'ultimo, non aspetta altro che l'invito giusto. Quello più instagrammabile. D'altra parte se non postiamo non esistiamo. "Nel mondo virtuale è esattamente così. Se non pubblichiamo quello che stiamo facendo, se non lo raccontiamo in tempo reale, è come se non l'avessimo fatto. È una distorsione del mezzo". Se restiamo in casa e ci affacciamo sulle home di Facebook, Instagram e TikTok le vite degli altri non potranno che sembrarci straordinarie. "Stiamo sui social per due motivi essenzialmente: per partecipare alle vite degli altri e per rendere partecipi gli altri – i follower – delle nostre vite. Nell'ultimo caso sia sul versante drammatico, per condividere i nostri momenti di sconforto, sia sul versante allegro potremmo dire. E allora ci impegniamo a rendere i nostri post scintillanti. Ma non è tutto oro quello che luccica. Ciò che mostriamo o che gli influencer ci mostrano è una foto buona scelta dopo centinaia di foto scattate, un istante di una giornata che non corrisponde necessariamente allo stato d'animo reale. È sempre tutto filtrato e modificato per renderlo più vero del vero". 

FOMO da Capodanno? Impariamo a guardarci intorno

Prima di decidere cosa fare a Capodanno allora chiediamoci se davvero ci va di fare qualcosa o se la nostra decisione è mossa dalla volontà di mostrare qualcosa ai nostri follower che siano 2 o 200mila. Liberiamoci dall'idea che dobbiamo in ogni caso fare qualcosa, facciamola solo se ci va davvero di farla e mettiamo in pausa i nostri profili social. "Il suggerimento che mi va di dare è singolare e parte dalla mia esperienza personale. – spiega Merigo – Mi piace fare immersioni e mi piace fare foto subacquee, ma il più delle volte quando sono sott'acqua con la macchina fotografica non passa mai qualcosa di molto bello da immortalare. Quando scendo senza fotocamera sì e alla fine non posso fare altro che godermelo, godere della bellezza che mi passa davanti. Se ci attacchiamo troppo all'idea di rendere tutto instagrammabile rischiamo di perderci qualcosa di bello. Rischiamo di non vedere i nostri amici, una persona che ci guarda perché è interessata a noi o una persona che ci può piacere. Non dico di non utilizzare più i social, non avrebbe senso, ma cerchiamo di utilizzarli con criterio. Guardiamoci intorno sempre. Se passo la serata di Capodanno su Instagram a cercare il filtro giusto per raccontare il mio 31 dicembre o a guardare quello che fanno gli altri sto sicuramente perdendo qualcosa di bello che sta succedendo o che potrebbe succedere intorno a me".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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