Cosa ci spinge a conservare e accumulare cose (anche quelle inutili)

A chi non è mai capitato di conservare e accumulare oggetti del passato, anche quelli inutili? Si tratta di un'abitudine molto più diffusa di quanto si crede, legata per lo più al valore affettivo della cosa riposta negli scaffali piuttosto che alla sua effettiva utilità. Il più delle volte, però, ci si ritrova con la casa letteralmente invasa dagli accessori più svariati e non si trova un angolo libero per gli oggetti nuovi. È proprio in momenti come quelli che ci si chiede "Per quale motivo l'ho tenuto?". La spiegazione nascosta dietro questo fenomeno è scientifica: ecco perché facciamo tanto fatica a staccarci dai "vecchi tesori".
Cos'è il disturbo da accumulo compulsivo
Si chiama disturbo da accumulo compulsivo ed è una condizione psichiatrica che provoca non poche difficoltà a disfarsi degli oggetti vecchi. Nei casi gravi, l'accumulo e il disordine domestico che si creano compromettono la normale quotidianità, rendendo invivibili gli ambienti casalinghi. Cosa c'è alla base del problema? Innanzitutto il tentativo di aggrapparsi a oggetti dal valore sentimentale o che potrebbero risultare utili in futuro. Come se non bastasse, la difficoltà a gettare le cose vecchie deriva dal disagio che si prova durante il processo decisionale: avendo paura di prendere una decisione sbagliata, si finisce per accumulare tutto ciò che si possiede (ma che il più delle volte non viene usato).
Come dire addio all'accumulo di oggetti
A essere più esposti al disturbo di accumulo compulsivo sembrerebbero essere le persone con un altruismo sviluppato. In casi come questi, ci si aggrappa a un oggetto per senso di responsabilità, si vuole che venga "salvato", che non vada disperso e che addirittura venga ereditato da buone persone. Le cose accumulate suscitano gioia ed è per questo che vengono conservate in modo ossessivo, dimenticando che in realtà sono solo la proiezione di un'emozione ma che nella pratica hanno perso utilità e disponibilità. L'ideale sarebbe non avere paura del decluttering, affrontandolo con un atteggiamento curioso e non giudicante: dire addio a un oggetto legato a un particolare momento del passato non vuol dire cancellarne il ricordo.