Correre o camminare, cosa fa dimagrire di più: lo abbiamo chiesto all’esperto
Correre o camminare? È questo il dilemma di chi vorrebbe approcciarsi all’una o all’altra disciplina per perdere peso. Per orientarsi verso l’opzione giusta, oltre a capire quali siano le proprie inclinazioni e i propri limiti, bisognerebbe indagare i benefici di entrambe le attività. Ne abbiamo parlato con Gian Mario Migliaccio, dottore di ricerca in scienze dello sport.
Cosa fa dimagrire di più: corsa o camminata
“Se l’obiettivo è quello di perdere peso la camminata e la corsa da sole non bastano – spiega il prof. Migliaccio – Per vedere risultati in termini di dimagrimento è importante tenere conto del rapporto tra introito e dispendio calorico. Come fare a bruciare più calorie? In un’ora di corsa a moderata intensità si consumano 300\400 calorie ma c’è la possibilità di aumentare il dispendio calorico con una vita attiva”. Evitare di prendere l’ascensore o le scale mobili, limitare l’utilizzo dell’automobile e interrompere la sedentarietà in ufficio alzandosi e camminando un po’, sono solo alcune delle strategie per tenersi attivi. “A parità di chilometri effettuati, il dispendio calorico della corsa o della camminata è identico – chiarisce il prof. Migliaccio – Una camminata con un’andatura normale permette di percorrere 3 km all’ora, una veloce 4-5 km, una molto sostenuta 6 km. Ovviamente, nello stesso lasso di tempo, con la corsa è più facile aumentare le distanze e di conseguenza bruciare di più”. Tutti, giovani o anziani, possono approcciarsi a queste discipline? “Quella dell’età è un falso parametro. Chi è in buona condizione fisica può scegliere indifferentemente, consiglio comunque la visita annuale dal medico specialista in medicina dello sport” sottolinea il professore.
Correre o camminare: i pro e i contro
La corsa o la camminata sono attività che possono svolgersi sia all’interno che all’esterno. Uno dei dubbi più frequenti è se sia meglio praticarlo in luoghi chiusi o all’aperto. “Dal punto di vista dell’efficacia è indifferente. Penso, però, che la motivazione sia la molla fondamentale per allenarsi e sicuramente un ambiente vario può essere più interessante – conclude il professore Gian Mario Migliaccio – Ci sono però due fattori da tenere in considerazione se si fa attività fisica all’esterno. Nelle giornate fredde si consuma di più perché l’organismo ha bisogno di più energia per contrastare gli effetti del freddo. Nelle giornate calde, invece, bisogna stare molto attenti. D’estate possiamo perdere fino a due litri d’acqua in un’ora di corsa e allenarsi quando si è disidratati significa perdere tutti i benefici. Poi, ovviamente, occhio a dove si mettono i piedi. C’è sempre il rischio di infortuni”.