Convivere o non convivere? I vantaggi delle coppie che scelgono di abitare in case diverse
Sono sempre di più ormai le coppie che scelgono di mantenere la propria indipendenza e di vivere separati. In inglese si definiscono LAT, ovvero Living Apart Together letteralmente "vivere non insieme". Secondo l'Istat il numero di famiglie composte da una sola persona è in costante aumento, nel 2014 corrispondevano al 30,6% del totale, nel 2016 al 31,6% e nel 2018 ben al 33%. Non possiamo sapere ovviamente se si tratti di singole o coppie che scelgono di non convivere, ma sicuramente negli ultimi anni la tendenza a vivere in maniera indipendente dal proprio partner ha visto moltissime adesioni. Scegliere di mantenere la propria indipendenza è sicuramente più costoso che condividere casa, bollette, spese e quotidiano, ma può essere anche un buon modo per preservare la coppia dalla routine, dalle abitudini che a lungo andare sappiamo tutti quanto possono essere logoranti. "L'esigenza di vivere separati nasce quasi sempre da una grande consapevolezza dell'importanza del proprio spazio, del proprio tempo e da un'idea radicata che far entrare qualcun altro nel proprio spazio vitale può essere difficile da gestire. – ha spiegato a Fanpage.it la psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione – Vivere da soli è un contenitore fatto di abitudini, regole personali, modi di gestire la quotidianità che si può non aver voglia di ‘inquinare' o di condividere. Di solito dietro le coppie LAT c'è una grande consapevolezza su quali sono i limiti e i rischi di rompere questi meccanismi e quasi sempre si tratta di una scelta, che se realmente condivisa, si può rivelare virtuosa per la buona tenuta della coppia".
I rischi della routine
Finiti i primi mesi di innamoramento in cui tutto sembra magico e romantico, e durante i quali i difetti del partner sembrano irrilevanti o addirittura non esistere affatto, arriva quel momento in cui anche il modo in cui si spreme il tubetto del dentifricio può scatenare una tempesta casalinga. E non c'è nulla da fare su questo: è la quotidianità il fattore di rischio più pericoloso per la salute di una coppia. "Quella parte della relazione per cui bisogna ‘subire' i difetti dell'altro a lungo andare rischia di sovrastare i pregi. Per questo le persone finiscono per attaccarsi al dentifricio, al disordine. Il punto è che siamo costretti a vedere l'altro h24 senza alcun filtro e forse ne faremmo volentieri a meno". Scegliere di stare separati vuol dire poter calibrare proprio questo ed evitare che la quotidianità si trasformi in sciatteria, un elemento che può minare la salute della coppia. "A volte poi la quotidianità personale, il lavoro, è talmente pesante o frustrante, che la solitudine della casa diventa uno spazio mentale per distendersi, per liberarsi, senza dover scendere a compromessi con l'altro. Vuol dire poter ritirarsi e cenare se si ha voglia senza scegliere con il partner cosa, quando e come mangiare, vuol dire potersi fare una doccia di tre ore, dormire da soli nel proprio letto senza dover ascoltare il partner che russa. E nel weekend potersi godere in maniera felice il proprio partner, accoglierlo, aspettarlo con eccitazione".
L'importanza della condivisione
Per poter essere una felice coppia LAT però è necessario che la scelta sia condivisa e non imposta soltanto da uno dei partner. "Questo tipo di relazione funziona solo se entrambi hanno lo stesso desiderio e consapevolezza. Se solo uno dei due la porta avanti, mentre l'altro vorrebbe invece convivere questo potrebbe essere un problema". Di solito si tratta di coppie mature, che hanno già sperimentato convivenze o matrimoni e che prestano grande importanza alla cura dei propri spazi. "Sono donne e uomini che sanno bene che se il tessuto d'amore non viene nutrito può diventare un appesantimento del quotidiano. Si tratta di coppie che hanno una struttura economica solida, che hanno già due case, che non hanno l'esigenza di unire le proprie forze". Non tutti capiscono questa scelta: molte coppie sono anche costrette a dover fare i conti con il pregiudizio di amici e parenti. "In quel caso ci vuole l'assertività per poter dire stiamo bene così. Non siamo eterni fidanzatini ma due persone contente della propria scelta. Non voglio demonizzare la convivenza, ma per alcune coppie decidere di vivere separati è una soluzione vincente che garantisce la possibilità di scegliere quando si ha voglia di stare insieme e quando no, distanziarsi senza rifiutare l'altro".
Se il sesso è più soddisfacente per le coppie che vivono separate
Oltre a scongiurare il rischio di incorrere nella routine stare separati ha anche altri vantaggi. "Non dormire tutte le notti insieme, avere un'alternanza di case, rende la coppia dinamica, c'è un'idea di movimento che crea una dimensione di eccitazione e vivacità all'interno del rapporto che non sarà mai scontato o uguale al giorno prima". E anche il sesso può sicuramente avere dei vantaggi. "Quando scelgo di accogliere il partner a casa mia è perché lo voglio, non perché ci ritroviamo ad abitare insieme. Ho riflettuto, sono preparata all'incontro e so quando il mio partner arriverà a casa e sono pronta a quest'incontro. La sessualità, lo sappiamo, patisce la monotonia della routine. Vivere separati rende invece il sesso più vivace, attiva il desiderio e dà la sensazione di poter scegliere quando fare l'amore. Rompe la noia e crea un meccanismo di attesa che a sua volta crea desiderio e eccitazione". Per vivere per sempre felici e contenti a volte servono due case separate.