Come proteggere i nei dall’esposizione solare: i consigli della dermatologa
Quando ci si espone al sole sono purtroppo frequenti delle abitudini scorrette che possono rivelarsi molto dannose per la salute. Il sole è un amico: stimola la produzione della vitamina D rinforzando le ossa, aiuta le difese immunitarie, ha un'azione antidepressiva. Bisogna però mettere in atto dei comportamenti adeguati. Bisogna esporsi al sole con buon senso, tenendo conto anche dell'età e del proprio fototipo. Le cattive abitudini, viceversa, possono causare eritemi, addirittura ustioni nei peggiori dei casi, invecchiamento cutaneo, tumori della pelle. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Ines Mordente.
Che cos'è il melanoma
Il melanoma è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti. Queste cellule che formano la pelle hanno un ruolo importante: sono le responsabili della produzione di melanina, che è proprio quella sostanza che stimola l'abbronzatura, che altro non è se non un meccanismo di difesa con cui la pelle si protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo a puntini scuri di diversa forma e colore, visibili sulla superficie della pelle e noti come nei (o nevi). Secondo i recenti dati dell'AIRC il melanoma è il terzo tumore più frequente nella popolazione al di sotto dei 50 anni in entrambi i sessi. Colpisce soprattutto in età avanzata, ma sono in crescita i numeri tra i giovani adulti. Solo nel 2023 sono state stimate circa 12.700 nuove diagnosi: 7.000 tra gli uomini e 5.700 tra le donne.
L'importanza della prevenzione
L'esposizione eccessiva alle radiazioni ultraviolette (sole, ma anche lampade abbronzanti) è un fattore di rischio per il melanoma. Questa malattia ha molto a che vedere anche con le caratteristiche genetiche individuali di ogni singola persona, oltre al fototipo. C'è una maggiore incidenza tra i caucasici rispetto alle popolazioni mediterranee, avendo i primi un fototipo più chiaro. L'esigenza di tutelarsi durante l'esposizione al sole, però, riguarda indistintamente tutti: persone con qualunque fototipo, pelle con o senza nei, con o senza patologie. Questa attenzione resta lo step di prevenzione essenziale per ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. Secondo l'AIRC il rischio è maggiore negli individui con capelli, occhi e pelle chiara, quelli con lentiggini o con molti nei, coloro che hanno riportato molte scottature solari soprattutto se in età pediatrica.
Come proteggere i nei
L'esperta ha specificato: "È importante sottolineare che comunque non bisogna pensare di proteggere solo il singolo neo. In spiaggia vedo pazienti che mettono la protezione a macchia di leopardo. Non funziona così. La maggior parte dei melanomi insorge su cute sana, è molto più raro che un neo pregresso si trasformi rispetto al rischio che insorga improvvisamente un melanoma su una pelle sana. Il neo si può trasformare, ma la cute sana può generare un neo ex novo, che è più a rischio. Uno dei criteri per l'asportazione chirurgica è proprio l'insorgenza improvvisa". Il controllo dei nei in chi non ha una storia pregressa di melanoma né un rischio familiare, va fatto una volta all'anno. La situazione cambia in soggetti che hanno una storia familiare o personale di melanoma: "La mappatura dei nei va fatta ogni 4-6 mesi. E sempre protezione alta ogni due ore". Ovviamente conoscere il proprio corpo è importante. Si parla di regola ABCDE: "Insegniamo ai pazienti a controllare Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione. Bisogna vedere se il neo subisce questi cambiamenti nel tempo facendo un'autoanalisi. Se il paziente nota un neo nuovo di cui non aveva memoria, è importante recarsi subito dal dermatologo. Ovviamente non è detto che sia maligno, ma è considerato più a rischio di uno preesistente, merita osservazione immediata".