Come preparare la pelle all’autunno: i consigli della dermatologa per una skincare a prova di freddo
Il nostro vademecum per la pelle ora che l'autunno è arrivato? Si può riassumere in tre parole: detergere, esfoliare, idratare. Ora che siamo rientrati a lavoro, che l'estate e il sole sono solo un vago ricordo, bisogna prendersi cura della pelle, ancora abbronzata (e pure un po' traumatizzata dall'esposizione estiva) e prepararla ai primi freddi. Tra discromie, scrub e disidratazione, abbiamo chiesto alla dermatologa Pucci Romano, presidente di Skineco Associazione Internazionale di Ecodermatologia, come prenderci cura della pelle in autunno.
Primo step: la doppia detersione che va bene per tutti e tutte
"Una buona cura della pelle inizia dalla detersione – mette subito in chiaro la dermatologa – In questo periodo è facile che si formino delle macchie, sia sul viso che sul corpo, che altro non sono che i residui di abbronzatura, si tratta di cellule dello stato corneo che ancora trattengono la melanina". Negli ultimi anni si parla tantissimo di doppia detersione, un metodo efficace per ottenere una pulizia più profonda del viso. "Utilizziamo un olio o un latte cremoso che contenga degli oli, e asportiamolo poi con un detergente contenente dei tensioattivi vegetali – continua Romano – Questa tecnica sarà utilissima per rimuovere tutto le cellule morte ma in grado di rispettare il film idrolipidico". E con la doppia detersione diciamo pure addio al tonico. "Non ha molto senso il tonico. Partiamo dal presupposto che la detersione, anche la più delicata, è pur sempre un atto traumatico che può sconvolgere il film idrolipidico. Per questo anziché il tonico, subito dopo possiamo utilizzare delle buone lozioni riacidificanti in grado di riportare il pH della pelle alla normalità". La detersione, a differenza di una maschera o uno scrub, va fatta ovviamente tutti i giorni. "E ricordiamo che per la pulizia quotidiana non ci sono regole rigide: una detersione delicata va bene per tutti i tipi di pelle, purché sia per affinità e non per aggressione."
Secondo step: esfoliare
L'esfoliazione è in grado di accelerare il ricambio cutaneo e di intervenire su quelle antiestetiche discromie provocate dai residui di abbronzatura. "L'esfoliazione può essere di due tipi: meccanica o chimica. Nel primo caso la facciamo con un pannetto in microfibra. Passandolo sulla pelle noteremo che diventerà scuro, che si sporcherà. E non è un problema di igiene: si tratta proprio dei residui della pelle morta. Nel caso invece di un'esfoliazione chimica scegliamo un prodotto con microparticelle che non contengano microplastiche: predilegiamo sostanze di natura vegetale come sali e oli mescolati insieme, oppure oggi si trovano alcuni prodotti derivati dai noccioli delle albicocche, perfetti perché ecodermocompatibili, non c'è bisogno di risciacquo e soprattutto non inquinano". Scrub come questi possono essere fatti anche due volte a settimana. "Soltanto a chi ha una pelle particolarmente sensibile consiglierei di farlo una sola volta a settimana. È molto importante però non dimenticare che bisogna esfoliare non solo il viso ma anche il corpo".
Terzo step: idratare
In estate la nostra pelle è a forte rischio disidratazione e i motivi sono principalmente due: da un lato, proprio a causa delle elevate temperature, la pelle è soggetta a evaporazione (grazie al nostro meccanismo interno termoregolatore) e questo comporta ovviamente una perdita d'acqua. Dall'altro in estate siamo meno propensi a usare creme e lozioni, le sentiamo pesanti e abbiamo meno voglia di dedicarci alla skincare. "Per questi due motivi rischiamo che la nostra pelle si disidrati, questo comporterà una maggiore secchezza, che in alcune zone del corpo potrebbe provocare anche prurito. Per questo ora dobbiamo proprio lavorare sull'idratazione – mette in guardia Romano – Utilizziamo primer, sieri, sieri fermentati in veicoli acquosi e cerchiamo di fare in modo di apportare alla nostra pelle sostanze reidratanti. L'idratazione compensata è il miglior antiaging che abbiamo a disposizione". E poi ci sono alcuni principi attivi ci vengono in aiuto, come il retinolo, l'acido ialuronico o i ceramidi oppure l'olio di karitè, le gemme di grano: si tratta di sostanze in grado di ricompattare la barriera cornea, ovvero lo scudo della nostra pelle. "Tra le molecole più performanti c'è sicuramente il retinolo – spiega Romano – Ma va usato in maniera molto delicata, non tutte le pelli ne giovano, ad esempio non lo consiglierei a chi soffre di couperose. Ma per le pelli normali o miste può essere perfetto per favorire un rinnovamento cellulare grazie alla sua azione antiaging. Io consiglio di applicarlo la sera facendo un triplo strato: crema idratante, retinolo, crema. Ricordiamoci sempre che i principi attivi è meglio usarli la sera per due motivi: da un lato perché alcuni possono avere un effetto foto sensibilizzante e dall'altro perché la pelle ha una sua attività di notte, ripristina i parametri fisiologici, mette in moto dei meccanismi di ripresa che coinvolgono la melatonina e l'ormone della crescita, e i principi attivi come appunto il retinolo, di notte entrano in sinergia con la pelle esprimendosi al loro massimo".