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Come mangiare, conservare e servire il formaggio nel modo giusto

Avete sempre creduto di mangiare, conservare e servire il formaggio nel modo giusto? Forse vi sbagliavate: ecco quali sono i consigli degli esperti.
A cura di Valeria Paglionico
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Il formaggio è uno degli alimenti più amati al mondo: ne esistono infinite varietà, tutti gustose e con le loro peculiarità, peccato solo che non sempre vengano mangiate e conservate nel modo giusto. A rivelarne i segreti sono stati i maestri dell'Academy of Cheese con sede nel Regno Unito, che proprio di recente hanno spiegato quali sono gli errori più comuni commessi dai "principianti" del settore. Si può mangiare il formaggio se si è intolleranti al lattosio? È pericoloso ingerire la muffa? Quali tipologie del prodotto possono essere congelate senza perdere la fragranza? Ecco tutto ciò che c'è da sapere su come mangiare, conservare e servire il formaggio.

Il formaggio non va conservato nella pellicola di plastica

Come va conservato il formaggio? Secondo i maestri dell'Academy of Cheese bisogna assolutamente evitare la pellicola di plastica, che non fa altro che "soffocare" il prodotto. È preferibile, invece, usare la carta oleata oppure una vaschetta di plastica con dei punti di ventilazione. Fondamentale, inoltre, anche la zona del frigorifero scelta: nello scomparto più freddo, quello in alto, le temperature fredde non fanno altro che seccarlo, mentre nella parte bassa, dove solitamente viene riposta l'insalata, l'umidità presente aiuta ad "allungare la vita" del formaggio. Cosa dire, invece, del congelatore? Sebbene tutte le tipologie di prodotto tecnicamente possano essere congelate, in verità sarebbe bene evitare di farlo. Il motivo è molto semplice: l'operazione altera il loro perfetto mix di grassi, proteine e acqua, dunque lo rendono granuloso e insapore una volta scongelato.

La crosta del formaggio può essere mangiata?

Per servire il formaggio nel modo giusto bisogna controllarne la temperatura. Se è troppo freddo, non viene apprezzato a 360 gradi, visto che le molecole di grasso si contraggono, modificandone il sapore caratteristico. È preferibile portarlo a temperatura ambiente prima di offrirlo, magari tirandolo fuori dal frigo con un'ara di anticipo. Fanno eccezione la mozzarella, la ricotta e il formaggio di capra non stagionato, che richiedono solo 30 minuti fuori dal frigo. La crosta va tagliata? Quando si parla di formaggi artigianali, assolutamente no. Oltre a essere interamente commestibili, queste tipologie di prodotto maturano dall'esterno verso l'interno, dunque il sapore della crosta offre un'esperienza gustativa unica. Stesso discorso vale anche per le muffe degli erborinati, aggiunte appositamente per favorirne la maturazione e conferirgli sapore. Una crosta "da tagliare" nei formaggi morbidi è gialla, marrone o grigia, mentre nei formaggi più duri diventa viscida al tacco. Buone notizie, inoltre, per gli intolleranti al lattosio: i formaggi duri ne contengono pochissimo, dato che nel processo di produzione quest'ultimo lo trasformano in acido lattico. Da evitare, invece, i formaggi freschi e umidi come mozzarella e ricotta.

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