Come gestire l’ansia prima che diventi invalidante, lo psichiatra: “Magari non è piacevole, ma è un’amica”
Prima di un esame, prima di un colloquio, prima di parlare davanti a un pubblico: queste occasioni generano una serie di sensazioni spiacevoli. Sono sensazioni riconducibili all'ansia, qualcosa di assolutamente normale: appartiene a tutti, ma una volta superato lo scoglio sparisce. O almeno così dovrebbe essere in situazioni di normalità. In alcuni casi, l'ansia diventa patologica e slegata dal contesto dell'evento in avvicinamento: diventa capace di incidere fortemente sul normale svolgimento delle attività quotidiane. L'ansia riguarda adulti e bambini, ma il dottor Francesco Cuniberti, psichiatra presso il Centro per i disturbi d’ansia e di panico dell'Humanitas San Pio X (Milano) ha fatto notare a Fanpage.it un preoccupante aumento di casi tra i più giovani. Su di loro grava il peso di una società che vuole tutti performanti e perfetti. Questo fa sentire inadeguati, non all'altezza delle aspettative: "Le famiglie e le scuole hanno difficoltà a supportare gli adolescenti. Questi ragazzini hanno proprio una difficoltà nel saper riconoscere emozioni, nel gestirle. Ruota tutto attorno ai social e all'immagine: vanno in iperstimolazione".
Che cos'è l'ansia
L'ansia, per quanto non sia piacevole, è un meccanismo di difesa normale. A tal proposito il dottor Cuniberti ha fatto un chiaro esempio pratico: "L'ansia non guarda in faccia a nessuno, può colpire chiunque, perché è proprio un sistema che noi abbiamo. Quando attraversi le strisce e arriva una macchina reagisci in un nanosecondo: quello è il nostro sistema di allarme, di pericolo, che è lì pronto ad aiutarci, è sempre attivo. Il problema è quando questo allarme diventa eccessivo o immotivato e vivi come se ci fosse sempre una macchina pronta a investirti. L'ansia dovrebbe essere un'amica che ti aiuta ad affrontare le situazioni di pericolo. Magari non è piacevole, ma ti aiuta essere prestazionale e a portare a casa il risultato. Quando è eccessiva non è più un'amica e questo può succedere in tutte le situazioni: ambito relazionale, in famiglia, al lavoro".
Quando l'ansia diventa patologica
L'ansia costante diventa invalidante e intacca la qualità della vita della persona, costretta a fare i conti con un costante malessere fisico e psicologico. In quel caso non è più correlata a uno specifico grande evento: "L'ansia è un'emozione normale che si attiva quando ci sono da affrontare delle situazioni chiamiamole di pericolo. È una cosa che ci protegge. Magari non è piacevole, ma ce l'abbiamo tutti. Quando finisce quel momento particolare poi passa, non arriva a impedirti di fare le cose, non ti arriva a bloccare. Magari sei preoccupato, sei teso, magari non dormi bene, ma è normale. Il problema è quando questa ansia diventa eccessiva, immotivata, continua anche rispetto a situazioni che normalmente non dovrebbero causare questa percezione. Quando è così intensa diventa un problema invalidante: intacca la qualità di vita, ti alzi la mattina già con la sensazione di malessere. È un malessere non solo psicologico, ma anche fisico, perché poi cervello e corpo sono strettamente connessi in una continua comunicazione".
In questo secondo caso, il momento di massimo allarme è costituito dall'attacco di panico: "Molto spesso si scatena in momenti in cui non te l'aspetti, in momenti di relax: cinema, ristorante, teatro. E da lì poi si instaura la paura che si possa avere un nuovo attacco di panico. Si chiama ansia anticipatoria. E in questo circolo vizioso piano piano il panico prende il sopravvento e non riesci più a sentirti libero: dormi male, sei sempre in allerta, sei stanco fisicamente e mentalmente". L'ansia da prestazione prima di un grande evento può diventare talmente intensa che monta e la persona prova una difficoltà immensa: hai paura del giudizio e di non essere prestazionale, pensi a quello che può andare storto, cerchi soluzioni, immagini più e più volte quello che dovrai fare, dimentichi le cose da fare. "Essere tesi è normale, ma poi si prende coraggio e si fa quello che bisogna fare. Altrimenti diventa invalidante" ha concluso l'esperto.
Come si gestisce l'ansia
Uno stile di vita sano è una buona strada per tenere sotto controllo gli eccessi dell'ansia. Ovviamente la gestione dipende dalla gravità della situazione e le vite frenetiche che viviamo oggi non sono d'aiuto. Tendiamo ad essere completamente immersi nel lavoro, non liberiamo mai la mente, non stacchiamo mai la spina. A volte basterebbe prendersi un momento di pausa per sé e spegnere il cellulare. L'esperto ha sottolineato: "La gestione dipende sempre dall'intensità, dall'impatto sulla qualità della vita. Di sicuro è importante lo stile di vita: quindi attività fisica, mangiare correttamente, il giusto riposo. Sono tutte cose che farebbero bene a chiunque, ma che al giorno d'oggi nessuno riesce a fare perché siamo sempre presi dal lavoro e non ci fermiamo mai a scaricare le tensioni. Poi quando diventa più intensa ci si può rivolgere a un percorso di psicoterapia soprattutto quella cognitivo-comportamentale che è un po' più pratica e aiuta a fare un lavoro su se stessi per capire come gestire quelle sensazioni, quelle percezioni, la paura della paura. In questo modo uno riesce a avere anche degli strumenti pratici. Poi ovviamente a seconda dei casi ci si può prendere un periodo di vacanza, cercare di staccare, fare cose che aiutano ad abbassare il livello di tensione e di preoccupazione. È sempre importante cercare di analizzare quello che succede e riportarlo nel giusto livello di preoccupazione, però molto spesso non è facile perché l'ansia ti fa sentire impotente".
Stress e ansia non sono la stessa cosa
Stress e ansia non sono sinonimi. A tal proposito lo psichiatra ha chiarito la differenza: "Lo stress è una sensazione legata a tutto quello che ci gira intorno. Lo stress poi può portare ad avere ansia elevata e tutto un impatto sulla salute, perché attiva il sistema ormonale, i livelli di cortisolo e questo impatta sul benessere. Il lavoro, la famiglia, i soldi: lo stress aumenta, il sistema fisico non riesce a far fronte a questa attività che viene richiesta per fronteggiare tutto e si entra in una modalità di stress eccessivo che può portare all'ansia e agli attacchi di panico, con calo delle difese immunitarie, vari disturbi e nei casi più estremi anche degli episodi depressivi. Bisogna saper riconoscere quando si sta andando oltre".