Come fare una spesa sostenibile: i consigli di Lisa Casali per gestire il frigo ed evitare sprechi
Quante volte, passeggiando tra gli scaffali del supermercato, ci siamo fatti tentare da super offerte a basso costo? E quante volte, entrando in un negozio, non abbiamo resistito all'acquisto di un nuovo maglione per il solo fatto di non possederlo in quel particolare colore? Siamo reduci dal black friday, l'occasione per eccellenza in cui lo shopping sfrenato diventa quasi d'obbligo. Ma è realmente necessario?
Lisa Casali è una scienziata ambientale e da tempo si occupa di queste tematiche, facendo sensibilizzazione su come vivere una vita più sostenibile. Il suo primo libro, La cucina a impatto (quasi) zero, risale al 2010. L'ultimo è uscito nel 2021 e si intitola Il dilemma del consumatore green. A Fanpage.it ha dato alcuni consigli per fare una spesa sostenibile, che rispetti l'ambiente e tuteli al tempo stesso anche la salute e il portafogli. "Se come consumatori fossimo più a conoscenza di quello che c'è dietro la produzione di un bene, forse saremmo meno propensi ad abboccare" ha detto.
Chi è il consumatore green e cos'è la spesa sostenibile
"Fare una spesa sostenibile è comprare qualcosa che davvero ci serve ed evitare il superfluo" ha spiegato Lisa Casali a Fanpage.it. La scienziata ambientale ha definito il consumatore green: "Colui che cerca di non comprare in maniera superficiale, cerca di resistere alle tentazioni, è colui che compra cose che possono renderlo felice e le fa durare il più possibile". Lei da tempo fa sensibilizzazione su questi temi, attraverso i suoi libri e sui social, invitando i consumatori a scelte più consapevoli, con un basso impatto ambientale. La frenesia degli acquisti diventa spesso ingestibile in una società dove tutto è consumismo, tutto è pubblicità, tutto si fonda sui beni materiali e sull'idea del possesso. Ma nella vita di tutti i giorni, invece, ci sono piccoli gesti che possono fare la differenza. Una spesa sostenibile è amica dell'ambiente, della salute e del portafogli.
3 consigli per una spesa sostenibile
Riempire il carrello in modo consapevole, significa innanzitutto dare valore alla stagionalità dei prodotti: "La stagionalità porta con sé la qualità, ma anche un minor utilizzo di pesticidi, la protezione del clima, del terreno, di habitat, della biodiversità" ha spiegato Lisa. A Fanpage.it ha dato, oltre a questo consiglio, altre due dritte preziose per uscire dal supermercato senza sensi di colpa. Una è acquistare frutta e verdura integri: "Con le parti che normalmente vengono buttate: gambi, foglie, bucce, baccelli. Queste parti ci aiutano a riconoscere i prodotti freschi: sono le prime ad appassire. Ma si possono anche utilizzare". L'altra è acquistare frutta e verdura sfusi: "Quando li compriamo imballati li paghiamo 10-20% in più e ci stiamo portando a casa un imballaggio non indispensabile".
Il segreto per gestire il frigo
La tentazione di riempire il frigo (ma vale anche per la dispensa) aumenta all'aumentare delle dimensioni del frigo stesso. Questo comporta spesso uno spreco di soldi, con acquisti che finiscono dimenticati e diventano spazzatura. Il segreto è proprio ridurre le dimensioni del frigo: "Avere dei grandi frigoriferi non aiuta il fatto di non sprecare e tenere d'occhio gli alimenti che abbiamo. Avere un piccolo frigorifero è anche uno sprone a consumare, perché finché non lo svuotiamo non lo riempiamo di nuovo. Più il frigo è grande più istintivamente saremo portati a riempirlo di qualunque cosa" ha spiegato Lisa.
È meglio riparare o buttare?
Ogni prodotto che acquistiamo ha un impatto ambientale: "Richiede risorse e comporta emissioni per essere prodotto, lavorato, imballato, distribuito e anche nella fase di consumo e fine vita" ha spiegato Lisa. Ma mentre alcune spese sono essenziali, altre sono superflue: "Quando riempiamo la casa e l'armadio di cose che non servono, quello è un prodotto che si porta dietro una fetta di impatto ambientale, che va a sommarsi a tutto il nostro stile di vita e sicuramente a cose a cui non possiamo rinunciare. Non possiamo rinunciare a mangiare, a spostarci e quindi va ad aggiungersi a una torre che è già abbastanza alta. I prezzi bassissimi devono sempre farci diffidare" ha concluso.
Sicuramente buttare un prodotto e comprarne uno nuovo, invece di ripararlo, ha un notevole impatto ambientale: "Un prodotto nato per durare ha un impatto ben più basso rispetto a un analogo pensato per essere usato e buttato. Questo non è un progresso. Per i nostri genitori era la normalità provare a riparare un vestito, delle scarpe. Oggi non è più scontato. La normalità è: mi costa meno comprarne uno nuovo. Questo è un paradosso che l'economia un po' ci ha portato a rendere normale: continuiamo a comprare, a spendere, a far crescere il Pil".
Come vivere un Natale sostenibile
Le festività natalizie sono occasioni in cui la famiglia e gli amici si riuniscono, ci si scambia regali, si cucina tanto (forse anche troppo). Tutto questo significa inevitabilmente produrre tanta spazzatura e fare tanti acquisti. Vivere un Natale sostenibile non significa per forza viverlo all'insegna delle privazioni e delle rinunce. È possibile con alcune accortezze limitare i danni e trasformare il Natale in un'occasione sì di festa, ma in cui non ci siano eccessi inutili. "Vale la pena pianificare bene cosa mangiare, cosa cucinare e realizzare un menu unico ma pensato per quelli che saremo a tavola, evitando avanzi e sprechi" ha consigliato Lisa.