video suggerito
video suggerito

Come capire se una relazione è tossica e come uscirne senza cascarci di nuovo

Uscire da una relazione tossica non è impossibile: ma bisogna lavorare su se stessi per non ripetere le stesse dinamiche disfunzionali nelle future relazioni.
Intervista a Dott.ssa Lucia Montesi
psicologa e psicoterapeuta
A cura di Giusy Dente
0 CONDIVISIONI
Immagine

Amore, cuori, fiori, cene a lume di candele, regalini, baci: il 14 febbraio è tutto un love is in the air. San Valentino è la festa dell'amore e degli innamorati, ma non tutte le coppie hanno qualcosa da festeggiare. Al di là delle apparenze, che raccontano sempre di coppie felici, appagate e soddisfatte, la realtà è che spesso le cose stanno diversamente. Ce lo dice la cronaca, da quella nera coi tanti casi di violenze e femminicidi, ma ce lo dice anche il gossip. Basti pensare al caso Ferragnez, a quanto marcio c'era dietro le vite patinate di una coppia invidiata, ammirata, spiata h24, che si era creata un castello di bugie attorno all'idea di "famiglia perfetta". Purtroppo, molte coppie vivono realtà tossiche e disfunzionali, di cui all'interno e all'esterno non ci si rende neppure conto, per questo è così difficile uscire da questa gabbia. La psicologa e psicoterapeuta Lucia Montesi …..

Che cos'è una relazione tossica

La tossicità di una relazione si esprime in tanti modi diversi. Sono atteggiamenti, comportamenti, modi di dire e di fare di cui spesso si sottovaluta la pericolosità. L'esperta ha chiarito: "Una relazione è tossica quando è disfunzionale e provoca malessere e dolore ad uno o entrambi i membri. Non riguarda solo i rapporti di coppia ma qualsiasi relazione, anche amicale, familiare o lavorativa. È una relazione che fa sentire costantemente infelici, ansiosi, feriti o comunque fa provare malessere, ma da cui non si riesce ad uscire". Ed è un malessere che si riversa poi in ogni aspetto della propria vita, diventa un circolo vizioso di infelicità, una gabbia che diventa sempre più piccola: ma da cui è possibile liberarsi uscire.

Come riconoscere una relazione tossica

Prima di uscire, da una relazione tossica, bisogna riconoscerne i segnali, ammettere (a se stessi innanzitutto) di trovarsi in una condizione a cui porre fine. Spesso è difficile: si ha paura delle conseguenze, del giudizio altrui, della solitudine, del fallimento. E così ci si culla in un'apparente e fittizia condizione di normalità, che normalità non è. L'esperta ha spiegato: "Riconoscere di trovarsi in una relazione tossica non è semplice: perché non sempre i segnali sono eclatanti, perché di solito si viene manipolati dall’altro e perché anche quella che appare come la vittima del partner tossico, contribuisce attivamente alla disfunzione della relazione e a sua volta in qualche misura è essa stessa inconsapevolmente tossica per l'altro. I principali segnali sono il costante conflitto, la competizione, la mancanza di rispetto e di coesione. Ci si sente criticati e svalutati, maltrattati con violenza fisica e/o psicologica, umiliati, controllati, limitati nella propria libertà e autonomia, limitati nel vivere amicizie, rapporti familiari o i propri interessi e passioni; ci si sente deboli, dipendenti dall’altro, incapaci di esistere senza l’altro. Ci si sente disprezzati, incompresi, in colpa, si smette di prendersi cura di sé e dei propri bisogni. Ci si annulla per l’altro". Tutto questo non dovrebbe mai essere percepito come normalità, perché invece è infelicità: ma è possibile salvarsi e darsi la possibilità di essere felici, di amare ed essere amati davvero, in modo sano.

Come uscire da una relazione tossica

Uscire da una relazione tossica non è facile e il rischio è di continuare a ritrovarsi nella medesima situazione, anche in relazioni successive. Cambia il partner, ma le dinamiche si ripropongono identiche. A tal proposito l'esperta ha detto infatti: "È necessario poi comprendere quali meccanismi psicologici portano a restare in un legame che procura sofferenza: può trattarsi della convinzione di non meritare di meglio, di una tendenza masochistica, della paura delle conseguenze, della paura della solitudine o altro ancora. Spesso è necessario un lavoro di psicoterapia per accedere a queste consapevolezze e modificare i propri schemi relazionali". La primissima difficoltà è proprio riconoscere ciò che sta accadendo: "Spesso non si è consapevoli che sia un legame disfunzionale. Di solito sono gli altri intorno a farlo notare ed è importante prenderne atto, fermarsi a chiedersi: come mi sento in questa relazione? Sono felice? Mi sento rispettato e amato? Sono libero? Posso crescere ed evolvere? Ed essere onesti con sé stessi".

Solo a quel punto si può cominciare a parlare di guarigione: "Guarire da una relazione tossica può significare impostare la relazione in modo più sano oppure chiuderla. Per sanare la relazione occorre che entrambi i membri si assumano la responsabilità del contributo che mettono e si impegnino a cambiare, altrimenti è necessario per il proprio benessere chiudere la relazione e non lasciare alcuna possibilità di contatto. Tutti tendiamo a ripetere in tutte le relazioni uno stesso schema relazionale, perciò anche il partner tossico tende a impostare ogni relazione allo stesso modo, così come l’altro partner tende ripetutamente a legarsi a partner tossici. Per entrambi esiste la possibilità di cambiare e imparare ad istaurare relazioni sane, ma questo richiede consapevolezza, onestà con sé stessi, forte motivazione, disponibilità a lavorare su di sé anche su aspetti molto dolorosi e impegno per cambiare".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views