Come affrontare un divorzio, i consigli della psicologa: “Non focalizzarsi su ciò che è andato storto”
Francesco Totti e Ilary Blasi rimangono la coppia più chiacchierate del momento. Tra Rolex rubati, tradimenti (veri o ipotizzati), un docu – film, un libro e tapiri vari è impossibile non conoscere almeno un po' il tramonto della loro storia d'amore. Ilary Blasi, in occasione della presentazione del suo romanzo Che stupida, si è lasciata andare ad un commento sul suo divorzio dal Pupone: "Non voglio incitare tutti alla separazione ma devo dire che sono felice". Cosa succede quando finisce un matrimonio? Lo abbiamo chiesto alla psicologa Alice di Paolo.
Divorzio, c'è chi lo vive come un lutto o a un fallimento
Nonostante Ilary Blasi si sia detta felice, spesso il divorzio viene vissuto come un lutto o una sconfitta. "La fine del matrimonio potrebbe essere vissuta come un fallimento ma non lo è. Comporta la separazione di sé dalla personalità del coniuge e comporta la riorganizzazione di tanti aspetti della propria esistenza. Aspetti organizzativi, economici, emotivi e sociali. Si tratta di imparare a vivere senza l’altro – spiega la psicologa Alice di Paolo – Chi subisce il divorzio vive una condizione emotiva assimilabile al lutto con tutti quei processi psicologici, consci o inconsci, che vengono suscitati dalla perdita di una persona amata. Si tratta quindi di un' esperienza di perdita che provoca un profondo dolore. Non tutti reagiscono allo stesso modo, c’è chi non riesce a voltare pagina, chi l’ha già voltata da un pezzo".
Come affrontare un divorzio
"Bisogna prendersi cura del dolore, senza negarlo o respingerlo, accoglierlo con coraggio e imparare a occuparsi di sé – chiarisce la psicologa – L’elaborazione della separazione comporta un processo di riflessione e crescita che passa per tre fasi: negazione, incapacità di accettare quanto è accaduto o perduto, senso di colpa: in cui si cerca un responsabile e infine accettazione: la consapevolezza della fine". Quali comportamenti bisognerebbe adottare durante un divorzio? "Quando si affronta una separazione, ci si può sentire persi per poi capire che è tempo di ricostruire se stessi. Importante fare attenzione a non focalizzarsi solo su cosa è andato storto perché si corre il rischio di rimanere intrappolati in un vortice di negatività che ci impedirà di vedere tanto altro – avverte la psicologa – Quando la vita non va come vorremmo l’unica possibilità è cambiare se stessi. La sete di vendetta non fa altro che allungare la ferita emotiva. Pensare e vivere nel passato ci impedisce di andare avanti. Odiare non ci permette di essere felici". La dottoressa aggiunge che spesso alcune separazione diventano "impossibili": "La paura di perdersi si trasforma in una guerra in tribunale e in una lotta continua che si alimenta con ogni minimo pretesto. Tale scontro nella mente dei coniugi dovrà portare ad un unico vincitore e alla conseguente punizione dell’altro. Nasce così quello che Cigoli, Galimberti e Mombelli definiscono “legame disperante” – continua la psicologa – Per legame disperante si intende ciò che non permette alla coppia di raggiungere il divorzio psicologico. Il rapporto non può essere mantenuto in vita perché è distruttivo, ma spezzarlo comporterebbe una profonda angoscia, che deve essere evitata perché troppo dolorosa".
La vita dopo il divorzio: figli e amicizie in comune
"La separazione comporta anche la riorganizzazione di aspetti sociali, come la condivisone degli amici o di attività. È importante dare spazio a sé e cogliere l’occasione per ampliare la cerchia di amicizia e conoscere nuove persone. Non isolarsi e non escludersi – suggerisce la psicologa – Per quanto riguarda i figli è importante non sottovalutare il loro dolore e i possibili danni ma avere la consapevolezza della loro sofferenza. Non esistono regole, i figli che affrontano tale situazione sono catapultati nel mondo adulto spesso troppo in fretta. Bisogna evitare che vengano triangolati dalle dinamiche di odio dei genitori, che diventano partner sostitutivi o che perdono la loro spontaneità e i loro spazi. Molte spesso possono sentirsi parte del problema e sperimentare senso di abbandono soprattutto se assistono a continui litigi". La psicologa conclude con una raccomandazione: "Anche se due genitori divorziano, devono rimanere uniti e cooperare per il bene dei propri figli. Se ci si sente in difficoltà è opportuno chiedere un aiuto o un supporto sia per il figlio che per la genitorialità".