Clinomania: se alzarsi dal letto diventa impossibile

Aprile dolce dormire. In questo periodo dell'anno, soprattutto chi soffre di mal di primavera, a volte fa davvero fatica ad alzarsi dal letto, ad andare a lavoro e a svolgere tutte le normali attività. Ma in alcuni casi questa che definiremmo semplicemente indolenza o pigrizia, si rivela essere un vero e proprio disturbo: clinomania è il nome che viene usato in ambito psicologico. "È la tendenza a rimanere a letto il più possibile – spiega a Fanpage.it la psichiatra e psicoterapeuta Tiziana Corteccioni – Il letto diventa un'ossessione, un rifugio a cui tornare appena si può".
L'ossessione per il letto
Molto spesso come sinonimo di clinomania si utilizza il termine disania. "In realtà c'è una differenza sottile: la disania è infatti proprio la difficoltà ad alzarsi dal letto al mattino, la clinomania si riferisce invece a chi vive il letto come un porto sicuro e per questo non vuole abbandonarlo". La clinomania può essere anche un sintomo di diversi disturbi psicologici. "Può essere un segnale di depressione, di affaticamento cronico o di un disturbo ossessivo compulsivo – spiega Corteccioni – Se per esempio si riscontra insieme all'ipersonnia o alla diminuzione di appetito, alla perdita di piacere verso qualsiasi attività potrebbe essere appunto una manifestazione della depressione". In alcuni casi invece la clinomania si riscontra nei disturbi d'ansia "Il letto rappresenta un'ossessione e un rifugio. È un luogo sicuro dove stare, dove non ci sono richieste prestazionali: restando o pensando al letto si dimenticano le responsabilità, si tralasciano gli impegni". Anche il lockdown è stato causa del moltiplicarsi di clinomaniaci, tra l'obbligo di stare in casa e la paura del virus: "Siamo passati da 0 a 100. Da una situazione in cui eravamo chiusi in casa senza possibilità di uscire o di fare nulla alla ripresa di tutte le nostre attività. Per molti riattivarsi è stato complicato".
Come si affronta la clinomania
Quando la clinomania è espressione di un disturbo più complesso il consiglio è sempre quello di rivolgersi a uno specialista. Spesso le persone vicine a chi soffre di questo disturbo, come moglie, mariti, partner, figli, provano a dire frasi come "Tirati su", "Alzati", ma cercare di spronare qualcuno che si trova in questa situazione a rendersi più attivo potrebbe essere addirittura controproducente. "Aumenterebbe il livello di frustrazione, soprattutto quando la persona in questione magari ha dei figli, delle persone di cui vorrebbe prendersi cura. – spiega la dottoressa – Quello che possiamo provare a fare, quando iniziamo ad accorgerci che abbiamo difficoltà ad alzarci dal letto, è invece iniziare a pianificare la giornata. Senza esagerare". Non riempiamo l'agenda di impegni, pianifichiamo delle attività gestibili "Facciamo in modo di avere le risorse per poterle svolgere. Se invece la clinomania si manifesta insieme ad altri sintomi depressivi è necessario rivolgersi a uno psicoterapeuta che valuterà il percorso da seguire".