Ci sono rischi per la salute se uso lo smalto semipermanente? Pro e contro spiegati dalla dermatologa
Tra le comodità beauty a cui oggi è difficile rinunciare c’è lo smalto semipermanente. Consente di avere le mani curate per molti giorni, evitando l’inestetismo dello smalto sbeccato e per chi è più naïf di avere anche qualche decorazione divertente. Ma si tratta comunque di vernici, di lampade UV o led, di solventi e frese per la rimozione. E molte persone hanno dei dubbi legittimi sulla sicurezza per la salute.
Smalto semipermanente: i rischi per la salute
Colorati, brillanti, opachi, dal finish metallizzato: scegliere uno smalto per un indeciso può essere un'impresa ardua viste le infinite possibilità che ci sono. Per capire che cosa è uno smalto e quali sono, se ci sono, i rischi per la salute, partiamo dalla chimica: lo smalto ha due componenti principali, una base, di solito in nitrocellulosa, che è disciolta in un solvente, la nitrocellulosa è la parte che può essere lasciata così come è ovvero trasparente, oppure addizionata a sostanze colorate. In uno smalto giallo, ad esempio, troveremo anche un terzo componente: i pigmenti. Sono i pigmenti colorati infatti che conferiscono la tonalità allo smalto. Per quel che riguarda i rischi la dermatologa Manuela Carrera rassicura: "Che si tratti di smalto classico o di smalto semipermanente stiamo parlando di prodotti cosmetici e come tali sono sottoposto alla regolamentazione europea. È importante sapere che la normativa europea proibisce l’uso di sostanze cancerogene o tossiche per il sistema riproduttivo. La presenza di formaldeide (sostanza cancerogena) e di dibutil-ftalato e altri ftalati (interferenti endocrini accertati) è assolutamente vietata negli smalti e per questo possiamo dipingerci le unghie con molta tranquillità".
Ma le unghie respirano?
Il problema, quando abbiamo lo smalto applicato per lunghi periodi, quando lo rimuoviamo e lo rimettiamo senza soluzione di continuità, è che non vediamo più in che condizioni sono le nostre unghie. Ci sono macchie bianche? Sono sottili? Si spezzano troppo facilmente? "Quando parliamo di manicure io sconsiglio sempre il fai-da-te e invito le persone ad affidarsi alle onicotecniche onde evitare di danni e di fare una pausa di almeno un mese ogni 3/4 mesi. È altresì importante verificare lo stato della lamina ungueale ad ogni rimozione: se le unghie sono fragili è tempo di fare una pausa, se risultano macchiate e vi è un dubbio circa la presenza di una micosi ungueale bisogna rivolgersi al dermatologo e non applicare nulla sulle unghie prima di avere una diagnosi".
Il problema delle lampade per il fissaggio dello smalto semipermanente
Superato il problema dello smalto e della sua composizione chimica resta un ultimo dubbio. Nel caso dello smalto semipermanente si utilizzano delle lampade per fissare il colore sulle unghie e creare una sorta di pellicola che resista sulle mani per circa 20 giorni. Uno studio americano di qualche anno fa ha lanciato un allarme, evidenziando la possibilità che le lampade uv potessero avere un nesso di causalità con l'insorgenza di tumori della pelle. "È vero c'è stato uno studio americano che ha fatto un certo scalpore, però prima di mettere al bando lo smalto semipermanente capiamo di cosa si tratta: lo studio in questione infatti ha esaminato in laboratorio gli effetti cutanei dell’esposizione alle lampade UV usate per la polimerizzazione degli smalti semipermanenti, ma si tratta di un'estremizzazione: nello studio infatti le cellule sono state esposte alla lampada per ben 20 minuti, poi portate fuori area di irradiazione per un’ora per poi essere nuovamente esposte ai raggi della lampada per ulteriori 20 minuti. L’esperimento ha sì evidenziato morte cellulare, mutazioni al DNA e disfunzioni mitocondriali. Ma tranquillizziamoci: tutto ciò non avviene nella realtà poiché durante la manicure la pelle è esposta per pochi minuti (al massimo 10) e che le lampade LED, quelle più utilizzate nei centri estetici e dalle professioniste, permettono una polimerizzazione del prodotto in 30-60 secondi mentre le vecchie lampade richiedevano più tempo. Comunque per ovviare a qualsiasi tipo di rischio cutaneo è sufficiente applicare sulle mani una protezione solare con SPF 30 o 50 ( in base al nostro fototipo) 20 min prima della manicure".
Solventi, acetoni o frese? Quale è il modo migliore per rimuovere lo smalto
Resta un ultimo dubbio da sciogliere. Come togliamo lo smalto? Solvente, acetone, unghie impacchettate, lime, frese: quale è il modo più sicuro e migliore per preservare la salute delle unghie? "I solventi tendono a indebolire la lamina ungueale disidratandola e togliendo ogni componente lipidica presente, questo vale sia per il solvente per smalti comuni sia per i solventi per smalti semipermanenti. La fresa se usata da onicotecnici esperti può decisamente essere meno dannosa per le unghie poiché non va a traumatizzare la lamina e interviene soltanto sulla rimozione dello smalto".