Chi è intollerante al lattosio può mangiare il kefir? Le proprietà della bevanda del benessere
Il suo nome significa “benessere” – viene dal turco keyif – e contiene triptofano, un amminoacido che incrementa la produzione di serotonina, cioè “l’ormone della felicità”. Stiamo parlando del Kefir e se queste sono le premesse sembra proprio che sia la scelta giusta introdurre un alimento del genere nella propria dieta. Lo sanno bene nei paesi dell’Asia Centrale o in Russia dove questa bevanda viene consumata sia nelle mense scolastiche che negli ospedali: è un ottimo alleato per il sistema immunitario, limita il reflusso gastroesofageo e facilita la digestione. La storia del kefir affonda le radici in un’epoca lontana – la leggenda vuole che Maometto lo abbia donato ad alcuni pastori del Medio Oriente – ma recentemente è tornato di moda. Nel 2019 in Italia ha fatto registrare un giro di affari da circa 5,4 milioni di euro e la sua popolarità non accenna a diminuire. “Non esiste nessuno sport drink migliore del kefir, è una bevanda antiossidante e salutare sia perché contiene tutte le proprietà del latte che i probiotici” spiega a Fanpage.it il prof. Nicola Sorrentino, medico specialista in scienza dell'alimentazione e dietetica e Direttore IULM Food Academy.
Cosa è il kefir di acqua e come si prepara
Per preparare il kefir bisogna utilizzare dei granuli che, una volta inseriti in un liquido, realizzano un processo di fermentazione degli zuccheri grazie ai microrganismi che li compongono. “Esistono due tipologie diverse di kefir, quello di acqua e quello di latte – spiega il prof. Nicola Sorrentino – le due bevande hanno proprietà nutrizionali completamente diverse e differiscono sia nel processo di produzione che nel quantitativo di fermenti, maggiori in quello di latte”. Un’altra differenza risiede nella calorie, presenti in quantità minori in quello di acqua. “Il kefir di acqua non si trova facilmente in commercio e viene fatto soprattutto in casa – aggiunge il prof. Nicola Sorrentino – Bisogna aggiungere all'acqua naturale tre cucchiai di grani di kefir di acqua, due o tre cucchiai di zucchero di canna, mezzo limone, spezie aromatiche a piacere (come foglie di menta) e infine un frutto secco biologico (albicocca, fico, datteri)”. Una volta coperta, la bevanda deve riposare per uno o due e giorni poi, al termine della fermentazione, va filtrata. “È un’ottima base per centrifughe e frullati. Rappresenta anche una sana colazione per chi non può bere latte ma desidera comunque i benefici di una bevanda fermentata” assicura il prof. Sorrentino.
A chi è consigliato il kefir di latte
“Il kefir fatto dal latte è un alimento molto salutare, contribuisce al corretto funzionamento dell’intestino, riequilibra la flora batterica e contiene i nutrienti del latte: proteine, minerali, vitamine – continua il prof. Nicola Sorrentino – Nel mio libro “Mangia come un campione” lo consiglio agli sportivi per il suo naturale equilibro di sodio, di zuccheri e di proteine. Il kefir aiuta l’organismo a bilanciare tutti i sali minerali che vengono persi durante l’attività fisica. È perfetto per chi si allena perché il latte, in generale, contiene zuccheri in quantità simili a quelle bevande prodotte appositamente per chi fa sport. Quei prodotti, però, molto spesso contengono anche glucosio e maltodestrine. Il latte, invece, è molto più salutare ed è un bene abbinare le sue proprietà a quelle del kefir”. Si tratta di una bevanda che potenzialmente può consumare chiunque.“Il kefir non ha nessuna controindicazione ed è tollerato anche dagli intolleranti al lattosio. Poi, comunque, c'è sempre quello a base d’acqua” conclude il prof. Nicola Sorrentino.