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Che cos’è Veganuary: provare la dieta a base vegetale è la sfida di gennaio (senza pregiudizi)

Veganuary indica un progetto che punta a migliorare le abitudini alimentari, così da avere benefici sulla salute e sull’ambiente.
A cura di Giusy Dente
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La parola Veganuary è una combinazione dei termini "vegan" e "january" e indica un progetto che negli anni ha acquisito crescente popolarità e un numero sempre maggiore di adesioni. La sfida consiste nel provare la dieta vegana nel primo mese dell'anno e, potenzialmente, portarla avanti anche nei mesi seguenti. È un progetto che ha benefici sulla salute e sull'ambiente, a cui nel 2024 hanno aderito più di 1.800.000 persone.

Come funziona il Veganuary

Veganuary è un'organizzazione senza scopo di lucro che incoraggia e sostiene le persone in tutto il mondo ad avvicinarsi al mondo vegano. È stata co-fondata da Matthew Glover e Jane Land nel 2013. A gennaio 2014 hanno dato vita alla prima campagna Veganuary che ha coinvolto alcune migliaia di persone. La sfida consiste nel provare una dieta a base vegetale per 31 giorni. I partecipanti che dichiarano ufficialmente la loro adesione registrandosi all'apposito sito ricevono un kit scaricabile online ed e-mail di supporto giornaliere da parte dell'associazione, che in questo modo si impegna a incoraggiare i partecipanti nel loro percorso. Nel tempo si è fatta sempre più capillare anche la rete di supporto online, tramite social, dove i partecipanti condividono le loro impressioni, le foto delle loro pietanze, così da fare community e veicolare un messaggio positivo. L'associazione mette a disposizione consigli di esperti, approfondimenti e un ricettario per cimentarsi in cucina a colazione, pranzo, cena e merenda. Ovviamente i menù prevedono la sostituzione degli ingredienti di origine animale con altri vegetali: no a carne, pesce, latticini e uova. Il sito italiano collabora con l'associazione milanese Essere Animali.

Quante persone hanno aderito alla sfida

Nel 2014, il primo anno in cui è stato lanciato il progetto, Veganuary ha registrato 3.300 iscrizioni. Da lì il numero di partecipanti è cresciuto notevolmente, complice anche il passaparola social e la maggiore sensibilità sul tema, che ha contribuito alla popolarità del fenomeno e all'aumento di adesioni. I dati riportati sul sito ufficiale parlano di 629.000 persone nel 2022, 706.965 persone nel 2023 e più di 1.800.000 persone nel 2024. Questi numeri escludono coloro che aderiscono all'iniziativa senza iscriversi formalmente sul sito ufficiale.

I benefici per la salute e per l'ambiente

Aderire al Veganuary non significa diventare vegani, ma provare questo stile di vita senza pregiudizi, cercando di trarne delle buone abitudini da portare con sé anche nei mesi a venire. Per qualcuno la sfida si può tramutare in una scelta definitiva, per altri può essere comunque un primo approccio verso un'alimentazione con un ridotto impiego di alimenti di origine animale, a vantaggio di quelli vegetali. È una scelta con benefici sulla salute e sull'ambiente, che però nessuno è obbligato a compiere. Il sondaggio semestrale del Veganuary 2024 ha rivelato che quasi due terzi degli intervistati hanno evidenziato: più energia, una pelle più bella, un umore migliore, un cambiamento del peso corporeo. Dal punto di vista scientifico, uno studio ha dimostrato benefici sulla salute del cuore: riduce i livelli di insulina a digiuno e quelli del colesterolo cattivo. Sul fronte ambientale, gli allevamenti intensivi sono un'industria molto inquinante, tra i principali responsabili del surriscaldamento globale. Non solo: incidono sulla produzione di PM 2,5. Le particelle sono altamente nocive per la salute.

Come si fa una spesa vegana

Aderire a questa alimentazione significa trovare alternative a carne, pesce, uova, latticini, dando comunque al corpo i nutrienti di cui ha bisogno. Le fonti proteiche vegetali includono per esempio: tofu, legumi, semi (zucca, girasole, chia, sesamo, lino), frutta secca, tempeh, seitan. Sì ovviamente a ogni tipo di frutta e verdura, variando il più possibile e includendo soprattutto prodotti di stagione. Anche i cereali sono un elemento importante, dunque: pasta, avena, riso, quinoa, orzo, bulgur.

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