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Che cos’è la coprolalia, come si riconosce e qual è la causa del disturbo

La coprolalia è un disturbo di origine neurologica non necessariamente legato alla sindrome di Tourette. La psicologa Lucia Montesi ha spiegato come si manifesta.
Intervista a Dott.ssa Lucia Montesi
psicologa e psicoterapeuta
A cura di Giusy Dente
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Diana Del Bufalo ha rivelato di soffrire di coprolalia: è questo il disturbo che la porta a fare spesso esternazioni sconnesse dalla realtà, frasi a sproposito che le hanno a volte causato qualche imbarazzo. "Mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali" ha spiegato. Alla psicologa Lucia Montesi abbiamo chiesto cosa c'è alla base della coprolalia e che relazione ha con la sindrome di Tourette.

Che cos'è la coprolalia

L'esperta ha spiegato: "La coprolalia è un sintomo caratterizzato da un incontrollabile impulso a pronunciare espressioni linguistiche oscene, quindi parolacce, volgarità, parole con connotazione sessuale, bestemmie, insulti razzisti. L’impulso è involontario e si manifesta in modo irrefrenabile e ricorrente, contro la volontà della persona, quindi appartiene alla categoria dei tic vocali". Non c'è intenzionalità e difatti ciò che viene esternato ha anche una sua riconoscibilità all'udito: "Le parole volgari e oscene nella coprolalia sono pronunciate all’improvviso e in un modo particolare che ricorda più un grugnito e comunque con tono, ritmo e cadenza della voce diversi da quelli normali. Sono inoltre slegate dal contesto e dalla situazione, da motivazioni scatenanti e non rispecchiano il pensiero di chi parla, né le sue emozioni". La causa va ricercata a livello neurologico più che psicologico: "In un malfunzionamento dei gangli della base, che dovrebbero inibire i movimenti indesiderati e dei neurotrasmettitori dopamina, serotonina e noradrenalina. Si ipotizza anche un deficit di inibizione della via che collega corteccia, striato e talamo, responsabile di forti reazioni emotive. Ci sono fattori ambientali scatenanti che possono favorirla: stress, affaticamento, ansia ma anche una piacevole eccitazione".

Come comportarsi davanti al disturbo

Avendo un impatto sulla socialità, per lo meno nella percezione di chi ha il disturbo, la coprolalia viene spesso vissuta con disagio. Si teme che  i presenti non capiscano che si tratta di parole pronunciate non intenzionalmente. Ecco perché ci deve essere da parte degli altri un atteggiamento di comprensione e accoglienza: "Dovrebbe invece essere improntato all'accettazione di un comportamento che non è controllabile e non è intenzionale, senza offendersi e arrabbiarsi, aiutando anche chi è affetto dal disturbo a vivere con più serenità la propria condizione. Occorre quindi ignorare il tic, né punire e sgridare quando compare e neanche lodare se non compare". In età scolare, è importante inserire il bambino in un contesto di aiuto: "A scuola è importante spiegare, fare informazione per comprendere le difficoltà di chi è affetto da coprolalia, sorvegliare che non sia oggetto di derisione e di bullismo, valutare se evitare attività particolarmente stressanti e se adottare misure dispensative e compensative".

Disturbo di Tourette e coprolalia, la relazione

Spesso la coprolalia viene associata alla sindrome (più correttamente disturbo) di Tourette. Quest'ultima, come ha spiegato la psicologa: "È una problematica neurologica che rientra nei disturbi da tic. Un tic è un movimento o una vocalizzazione improvviso, rapido e ricorrente. Le cause sono ancora poco chiare, ma si ritiene che l’origine sia neurologica: un malfunzionamento dei gangli della base, deputati al controllo dei movimenti del corpo. Tra i fattori di rischio vengono riconosciuti fattori genetici, complicanze ostetriche, età paterna avanzata, infezioni, basso peso alla nascita, fumo della madre in gravidanza. I tic non hanno una causa psicologica, ma sono influenzati dalla condizione psicologica: ansia, eccitazione, eventi stressanti e stanchezza ne provocano l’aumento, mentre calma e concentrazione in compiti scolastici e lavorativi li attenuano". Ci sono diversi tipi di tic: "Tic motori semplici sono ad esempio: battere gli occhi, soffiare, scrollare le spalle, distendere braccia e gambe, saltare, fare scatti improvvisi della testa, fare smorfie di espressione del volto. Tic vocali semplici possono essere: schiarirsi la gola, fare colpi di tosse, urlare, emettere mugolii e gorgoglii. I tic motori e vocali possono però essere più elaborati e consistere in una combinazione di tic semplici in simultanea, in movimenti a contenuto sessuale o movimenti che imitano i gesti di qualcun altro, in ripetizione di suoni e parole o nella pronuncia di parole ed espressioni oscene, razziste, blasfeme, offensive o comunque socialmente inaccettabili, ciò che rientra nel termine coprolalia". Disturbo di Tourette e coprolalia non coincidono e non sono sempre collegati: "Delle persone affette da disturbo di Tourette, solo un 10-20% manifesta coprolalia, mentre la maggior parte presenta tic motori e vocali di altro tipo. Nel disturbo di Tourette, se è presente coprolalia, questa è uno dei molteplici tic presenti. D’altra parte, la coprolalia si manifesta per il 10-30% nel contesto di un Disturbo di Tourette, ma nel restante 70% è un sintomo che accompagna altri quadri psicopatologici o malattie organiche (disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi psicotici, lesioni cerebrali da ictus, demenza), o si presenta da sola".

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