Che cos’è e a cosa serve il Dry January, l’iniziativa per migliorare la salute e ridurre il consumo d’alcol
Dopo le vacanze di Natale in molti sentiamo il bisogno di fare un po' di detox nella nostra alimentazione, dopo i numerosi pranzi e cene delle feste. Negli ultimi anni, a gennaio, sta circolando sui social, soprattutto su TikTok, Dry January, un'iniziativa nata nel Regno Unito ormai dieci anni fa. Ecco in cosa consiste questa pratica ormai diventata quasi una tradizione.
31 giorni senza alcol: cos'è il Dry January
Il Dry January – letteralmente il "gennaio secco" – è un'iniziativa promossa da un'associazione di beneficenza, l'Alcohol Change UK, che l'ha lanciata nel 2013. Si tratta di rinunciare a ogni tipo di alcolico per 31 giorni e, prima di sbarcare su TikTok e Instagram, lo slancio alcohol-free è partito da una campagna gestita dall'ente che ha raccolto oltre 130mila adesioni nel 2022. Fin dagli inizi, il Dry January ha raccolto molti consensi, con ben 4mila partecipanti nel 2013, secondo l'associazione britannica.
Tra i propositi per il nuovo anno che spesso stiliamo a gennaio, e che talvolta non riusciamo a rispettare, l'assenza di alcolici per un mese sembra un traguardo quantomeno ragionevole. Soprattutto la Generazione Z, particolarmente attenta e sensibile ai temi del wellness e di una sana alimentazione, ha fatto sì che l'iniziativa proliferasse sui social. Oltre a benefici per la salute, soprattutto per i più giovani il Dry January viene messo in atto anche come un periodo di riflessione sulla sobrietà, un tema e una pratica molto diffusa tra la Gen Z: esibire ed esaltare l'assenza di alcol nella loro dieta quotidiana è diventato un vero e proprio trend su TikTok, dove l'hashtag ha più di 21 milioni di visualizzazioni.
Alcuni condividono i progressi del Dry January attraverso l'hashtag, mentre altri raccontano le loro esperienze passate, spiegando anche come fare a meno dell'alcol per un mese li abbia aiutati anche nei periodi successivi. La riflessione insita nell'iniziativa è particolarmente importante in quei Paesi dove il bere ha quasi un valore socioculturale, perché è uno degli elementi costitutivi della vita sociale.
Gli effetti (sperati) del Dry January
Secondo alcune ricerche scientifiche, tante persone che hanno portato a termine il Dry January hanno poi ridotto sensibilmente il consumo di alcol anche nei mesi successivi, portando benefici per la salute e anche in termini economici. Tuttavia, come racconta un recente articolo del New York Times, ci sono ancora troppi pochi studi che approfondiscono i benefici effettivi del Dry January. Questi ultimi dipendono dalla quantità e dalla frequenza con cui si è bevuto in precedenza, spiega Danielle Dick, professoressa e direttrice del Rutgers Addiction Research Center.
Il New York Times si concentra sugli effetti psicologici del Dry January raccontando come l'assenza di alcol possa influire sul nostro benessere mentale. Se si è abituati a bere regolarmente un cambiamento improvviso nelle abitudini può farci sentire irritabili inizialmente, per poi farci sentire gradualmente meglio, come rivela Sara Jo Nixon, neuroscienziata cognitiva e direttrice del Center for Addiction Research and Education dell'Università della Florida. "Sebbene l'alcol aiuti ad addormentarsi più velocemente, compromette la qualità complessiva del sonno. Se non si beve, è molto probabile che ogni mattina ci si svegli più riposati", rivela la dottoressa Nixon al New York Times. Ormai il Dry January, così come altre tendenze, incrocia il mondo del wellness con l'alimentazione.
A gennaio si mangia vegano con il Veganuary
Un'altra tendenza molto popolare su TikTok che ha generato un grande passaparola anche nella vita quotidiana è il Veganuary, che consiste nell'adottare una dieta vegana per un mese: anche in questo caso il trend social è stato anticipato e poi alimentata da un programma online fondato dai britannici Jane Land e Matthew Glover. L'industria dell'alcol, soprattutto quella che si occupa di produzione vinicola, ha accolto il Dry January in maniera molto scettica, per via di eventuali perdite di profitti, provocando un dibattito anche politico in Francia: addirittura il presidente Emmanuel Macron si è rifiutato di schierarsi pochi giorni fa a favore dell'astinenza da alcol a gennaio, come richiesto da alcuni esperti. Per il Veganuary, invece, l'approccio di tanti ristoratori si è rivelato propositivo, scegliendo di introdurre opzioni vegane nei loro menù.