Bevande vegetali, attenzione all’etichetta: come scegliere alternative sane al latte
Di mandorla, di avena, di riso o di soia, sono solo alcune delle bevande vegetali più gettonate. Non chiamatele "latte". Una sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che questo termine è improprio se usato per prodotti che non sono lattiero-caseari. In Italia ne vengono consumate circa 150 milioni di litri e 12 milioni di italiani le preferiscono al latte di origine animale. Quali sono le loro proprietà? Quale scegliere? Ne abbiamo parlato con Manuela Mapelli, biologa e nutrizionista.
Cosa è una bevanda vegetale
Le bevande vegetali sono prodotti ottenuti dalla lavorazione di cereali (riso e avena), semi oleosi (mandorla) o legumi (soia). "Le bevande vegetali, sotto il profilo nutrizionale e di realizzazione, sono alimenti molto diversi dal latte, alimento principale dei neonati ricco di macro e micronutrienti. Bisogna capirne le differenze per giudicare quali sono le migliori" spiega Manuela Mapelli. Negli anni si sono sviluppate una vasta gamma di bevande vegetali diverse. "La più conosciuta è quella di soia, che è l'unica variante che si può avvicinare come profilo proteico a quella del latte – continua la nutrizionista – Ricordiamo, però, che la soia è un legume quindi le proteine che contiene sono di origine vegetale".
Quali sono i benefici delle bevande vegetali
"La bevanda di soia è ricca di lecitine, molecole che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo. Ha effetti positivi a livello cardiaco perché contiene omega 3, cioè i grassi buoni definiti gli "amici del cuore", che aiutano a tenere pulite le arterie – chiarisce Manuela Mapelli – La bevanda di riso non contiene né colesterolo né grassi saturi cattivi. Ideale per chi deve tenere sotto controllo queste problematiche. Tutti questi prodotti, poi, sono privi di lattosio quindi possono essere consumati anche da chi ha un'intolleranza".
Come scegliere un prodotto di qualità
"La scelta di quale bevanda consumare dipende da ciò che una persona sta cercando. Da un punto di visa proteico io opterei per quelle di soia ma al tempo stesso è sconsigliata per una persona che soffre di disturbi della tiroide. Nell'etichetta, come consiglio generale, è importante assicurarsi che la soia non sia OGM – puntualizza Manuela Mapelli – La bevanda di mandorla contiene pochi zuccheri semplici e una buona quantità di antiossidanti come la vitamina E. C'è anche l'acido linoleico che aiuta il sistema cardiocircolatorio". Rimane sempre valida la raccomandazione di controllare gli ingredienti. "Una buona bevanda vegetale deve contenere l'acqua come ingrediente principale e il nutriente da cui è prodotta, cioè soia, mandorla o avena. Non ci devono essere zuccheri aggiunti come saccarosio o glucosio e non dovrebbero essere presenti neanche grassi come l'olio di girasole" conclude la nutrizionista.
In che quantità e chi può consumare bevande vegetali
"In queste bevande manca il calcio ma ciò non rappresenta un problema se si segue un regime alimentare come quello proposto dalla dieta mediterranea. Esistono molti altri alimenti che permettono di integrarli e se parliamo di colazione penso soprattutto alla frutta secca – assicura Manuela Mapelli – Un suggerimento è quello di alternare le varie bevande vegetali senza fossilizzarsi solo su una. La dose consigliata è quella di un bicchiere al giorno". Tra i dubbi più comuni c'è quello che riguarda il consumo di queste bevande da parte dei bambini. "Non darei bevande di soia ai bambini e neanche quelle in cui è presente il cioccolato. Un alimento genuino è rappresentato da latte di mandorla o avena con l'aggiunta di un cucchiaio di miele o di cacao amaro" raccomanda la nutrizionista.