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Test sui burrocacao: nove hanno una formula sicura per la salute, uno escluso dal test

Altroconsumo ha condotto un test su diversi burrocacao, risultati sicuri per la salute: tra gli ingredienti non compaiono oli minerali potenzialmente pericolosi, ma solo oli vegetali. Un brand è stato escluso dal test in via precauzionale: pur essendo a norma secondo il regolamento europeo, non garantisce la sicurezza.
A cura di Giusy Dente
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Il burrocacao è entrato a far parte della nostra quotidianità, della nostra routine: ne abbiamo uno fisso in borsa, lo regaliamo alle amiche, lo applichiamo prima dell'esposizione al sole e nel corso della giornata, insomma è uno step ormai quasi automatico. Sicuramente è semplice da usare, ma è un prodotto sicuro? Non è detto, perché sul mercato ci sono anche prodotti che contengono ingredienti potenzialmente nocivi e pericolosi. Per questo Altroconsumo ha condotto un test su diversi burrocacao, proprio per capire quali fossero da approvare e quali no. Uno è stato escluso dal test, nove burrocacao testati sono risultati sicuri per la salute.

Come si è svolto il test

I campioni di burrocacao per il test comparativo sono stati acquistati tra febbraio e marzo 2024, mentre le prove di laboratorio e con i consumatori sono state condotte tra marzo e giugno 2024. I prodotti sono stati scelti con l'aiuto di più di mille consumatori, a cui è stato chiesto quale fosse il burrocacao che utilizzavano abitualmente: le risposte hanno permesso di profilare un elenco delle marche più rilevanti. Ogni tester ha ricevuto a casa un kit con tre burrocacao anonimizzati e ha risposto ad un questionario per valutarne la piacevolezza e la facilità d’uso. In laboratorio è stata poi valutata la capacità idratante, misurando la quantità di acqua presente nella cute prima e dopo 2 ore dall’applicazione. I prodotti che secondo l'etichetta contenevano oli minerali sono stati sottoposti ad analisi chimiche preventive per verificare la presenza di Moah (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbon) e Mosh (Mineral Oil Saturated Hydrocarbon). Altroconsumo ha voluto infatti ammettere al test coi consumatori solo i prodotti sicuri. Per questo motivo è stato escluso il burrocacao Neutrogena.

I risultati del test

Recenti test effettuati su diversi marchi di burrocacao avevano fatto emergere delle criticità: molti prodotti realizzati con oli minerali come emollienti (paraffinum liquidum, paraffin, petrolatum) e sostanze pericolose per la salute. Il nuovo test di Altroconsumo ha prodotto risultati più positivi e incoraggianti, evidenziando finalmente una maggiore presenza di oli di origine vegetale. La tendenza è dunque al miglioramento. Nel 2017 ben 13 prodotti sul mercato erano risultati deludenti sul fronte della sicurezza chimica. Stessa situazione nel 2019, per dieci burrocacao (anche destinati ai bambini).

Quest’anno Altroconsumo ha voluto verificare in etichetta la presenza di oli minerali prima di portare i burrocacao in laboratorio. Solo un prodotto tra quelli selezionati per il test conteneva oli minerali, Neutrogena. Le analisi chimiche hanno testato la presenza di Moah (idrocarburi aromatici di olio minerale) potenzialmente cancerogeni e tossici e di Mosh (idrocarburi saturi di olio minerale) che possono accumularsi nei tessuti e causare microgranulomi (nella milza, nel fegato e nei linfonodi). I Mosh sono risultati presenti in quantità superiori alla raccomandazione di Cosmetics Europe (l’associazione europea dell’industria cosmetica). Altroconsumo ha quindi escluso Neutrogena dal test in quanto, pur essendo a norma secondo il regolamento europeo, non garantisce la sicurezza.

La normativa europea dei cosmetici di riferimento è il regolamento EC 1223/2009, che è poco preciso, perché consente l'uso degli oli minerali nei cosmetici solo se trattati in modo da privarli di residui pericolosi e sostanze cancerogene, ma non specifica né quali né le quantità. Servirebbe un intervento legislativo a livello europeo che vada a disciplinare l’uso degli oli minerali nei prodotti per le labbra (anche rossetti, non solo burrocacao), sostituendoli con oli di origine vegetale, che sono più costosi ma anche più sicuri.

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