Fondotinta come catrame e colori innaturali: gli influencer chiedono inclusività ai brand
Un tempo c'erano i tutorial, ma da quando i primi beauty influencer hanno cominciato a sfruttare le potenzialità dei social per diffondere tendenze e lezioni di trucco, le cose sono cambiate. Oggi i social sono un mondo dove si cerca di fare qualcosa di più, cercando di stabilire una connessione più profonda con chi c'è dall'altra parte dello schermo, ascoltandone le problematiche. Ecco perché, per esempio, molti creator hanno abbracciato la causa della skin postivity: abbattere gli stereotipi sulla pelle perfetta, mostrare com'è il viso al naturale con tutti i suoi "difetti". Si sta cercando di promuovere un nuovo modo di intendere la bellezza, a tutto tondo e in chiave più inclusiva, senza il bisogno di doversi necessariamente adeguare a certi canoni, a certi stereotipi: perché siamo tutti diversi e sarebbe impossibile metterci tutti sotto la stessa etichetta. È questa la richiesta che molti influencer stanno facendo anche ai marchi, perché il loro aiuto in questo senso è essenziale, per superare le barriere e aprirsi alle diversità. E i marchi stanno rispondendo positivamente, anche se c'è ancora tanta strada da fare.
I beauty influencer chiedono inclusività
Oceanne Comtois è una creator che si è aperta sulla difficoltà che trova quando va a fare acquisti: è impossibile per lei trovare un fondotinta che si adatti alla sua carnagione bianca. Lei è albina e i brand del settore cosmetico, nelle loro gamme di colori, raramente includono tonalità estremamente chiare, le uniche a cui chi come lei ha l'albinismo si possa accostare.
Cambia il colore, ma la problematica resta: una denuncia simile è arrivata anche da Darcei, che ha criticato l'assenza di prodotti per pelli nere. Il più delle volte sono correttori e fondotinta per nulla studiati sulle reali nuances delle persone nere, prodotti che una volta applicati appaiono completamente innaturali e irrealistici. Quando ha chiamato in causa il brand TIRTIR, quest'ultimo ha risposto ampliando la sua gamma e ha aggiunto ben 11 nuove tonalità scure.
Come lei Golloria George, che è diventata famosa per i suoi video estremamente ironici in cui le sue espressioni facciali valgono più di mille parole. Ha dato vita a una miniserie "The Darkest Shade", in cui esamina la tonalità più scura proposta dai vari brand per capire se si possa realmente adattare a una pelle nera. Ha denunciato la riluttanza di alcuni marchi nell'aprirsi all'inclusività: ha criticato alcuni blush ed è stata ricontattata personalmente dalla fondatrice del marchio, la quale si è impegnata a riformularli.
Uno dei suoi video più virali è quello in cui definisce un fondotinta palesemente nero "catrame in bottiglia". Il lavoro degli influencer è diventato non solo mostrare i prodotti in commercio, ma anche evidenziare quelli che mancano, mettere in luce le carenze del settore per migliorarlo, per ripensare a ciò che è importante per il pubblico, che reclama l'inclusività e un posto per tutti. Anche quando c'è da fare acquisti in profumeria.