Perché sbadigliare troppo è pericoloso: lo spiega uno studio americano

Non offendetevi se il vostro fidanzato sbadiglia o se il collega sembra assonnato mentre parlate durante la riunione. Non si tratta di voi ma (quasi sicuramente) di loro. Ed è un campanello d’allarme per la loro salute. La CNN ha pubblicato recentemente un articolo proprio sui rischi di un eccesso di sbadigli. Secondo la ricercatrice americana Kristen Knutson, specialista del sonno e associata di neurologia e medicina preventiva presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago, addormentarsi durante riunioni noiose è un indicatore di stanchezza e mancanza di riposo (non di noia) “Una persona completamente riposata non si addormenterà nelle riunioni, neanche durante la più noiosa".
Perché sbadigliare troppo è pericoloso
L’Accademia americana di medicina del sonno ha pubblicato pochi giorni fa un position paper sui rischi dell’assenza di sonno, nell’abstract si legge che “La sonnolenza è un indicatore di sonno insufficiente ed è il principale sintomo riferito dai pazienti associato a disturbi del sonno e della veglia”. Per questo sbadigliare troppo rappresenta un rischio: indica che il sonno notturno è stato insufficiente. Secondo gli esperti il fabbisogno di riposo notturno varia a seconda delle età, i più piccoli ad esempio dovrebbero dormire almeno 9/10 ore, mentre per agli adulti l’optimum sarebbe 7 o 8 ore a notte. La privazione del sonno rischia di farci andare incontro a cattivo umore, irritabilità, problemi cognitivi come difficoltà di concentrazione e scarsa attenzione, problemi di memorizzazione, addirittura alterazione delle capacità decisionali e poi i rischi aumentano sempre di più fino ad arrivare a ipertensione, infarto, ictus, diabete e anche depressione.
Le regole di igiene del sonno
Secondo l’Associazione Italiana di Medicina del sonno un italiano su 4 soffre di problemi di sonno, che si manifestano soprattutto in questo periodo, durante i cambi di stagione. Addirittura alcuni studi hanno evidenziato che nei giorni immediatamente successivi al cambio d’ora si registra un incremento di incidenti stradali dovuti a sonnolenza e quindi ridotta prontezza di riflessi e un aumento del numero di infarti. La sonnolenza non andrebbe sottovalutata, meglio sempre rivolgersi a un esperto in presenza di un problema di riposo notturno. Come spiega il professor Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, un’insonnia se curata adeguatamente prima che diventi cronica, si risolve nel giro di poco tempo senza che lasci conseguenze. Per migliorare il sonno si possono comunque mettere in pratica alcuni consigli: mangiare leggero e almeno un’ora e mezzo prima di coricarsi, niente bagni caldi, divieto di discussioni e litigi con il partner, evitare di fare sport a tarda ora e infine il più importante e il più difficile, divieto di luci blu e divieto di dispositivi elettronici a letto: bloccano la produzione di melatonina, l’ormone che influisce sul ritmo sonno veglia e che influenza il sonno.