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L'amica geniale 4

Dove finisce Lila inizia Lenù: il significato dell’abbraccio vestite di bianco e nero ne L’amica geniale

Lila e Elena de “L’amica geniale” sono donne diverse e complementari. La scelta dei colori nel loro ultimo incontro lo palesa visivamente.
A cura di Giusy Dente
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Il pubblico non era pronto a questo addio: con l'ultima puntata de L'amica geniale si chiude un ciclo di cui sentiremo la mancanza, non solo sentimentalmente. Perché alla serie e ai suoi personaggi in questi oltre dieci anni (a partire dalla pubblicazione del primo libro) ci eravamo di certo affezionati, ma a mancare sarà anche un prodotto di qualità sul piccolo schermo, non a caso il primo in lingua inglese e dunque sottotitolato di un colosso come la statunitense HBO (My Brilliant Friend). La saga di Elena Ferrante uscita tra il 2011 e il 2014 è diventata un caso editoriale con milioni di copie vendute in tutto il mondo. A sua volta la serie ne ha raccolto l'eredità egregiamente, portando in tv un adattamento lodato in modo unanime alla critica (seppur con un calo di ascolti rispetto al 2018). Il finale di stagione ha mostrato l'epilogo dell'amicizia tra le due protagoniste: Lila e Elena sono due donne diverse e complementari. La scelta dei colori del loro ultimo incontro, del loro ultimo abbraccio, lo palesa visivamente.

Lila è il nero, Elena è il bianco

Alba Rohrwacher e Irene Maiorino sono Elena (Lenù) e Lila adulte. "La Elena della quarta stagione è sempre più indipendente e consapevole. Attraverso un percorso dolorosissimo riuscirà alla fine a trovare una convergenza con l'idea di donna emancipata, autonoma, di cui scrive ma in cui, fino a un certo punto, con il suo esempio non si riconosce" ha spiegato Alba Rohrwacher a proposito dell'evoluzione del suo personaggio rispetto alle prime tre stagioni. Invece di Lila, Irene Maiorino ha detto che "è un personaggio che procede per sottrazione, eppure più si sottrae più è presente". Sin da piccole la diversità caratteriale tra le due appare evidente, una differenza che è poi la vita stessa ad accentuare, con percorsi per nulla sovrapponibili: e nonostante questo, riusciranno a non perdersi mai davvero. Lila da bambina ribelle si trasforma in donna arrabbiata, messa a dura prova da tante sofferenze e perdite: è il nero. Lenù trova nella carriera di scrittrice la sua strada, il modo di affermarsi: è il bianco.

Ph. Eduardo Castaldo
Ph. Eduardo Castaldo

Il significato dei colori nel finale

La morte del fratello e la sparizione della figlia, sono i colpi definitivi per Lila, che non riesce a riemergere dal buio. Scivola nel vuoto lasciato da Tina, perde lucidità e voglia di vivere. Abbandona i tailleur colorati e con la scomparsa di Tina veste unicamente il colore del lutto, ha il trucco perennemente sbavato sul viso, i capelli ingrigiti dal tempo e dalle sofferenze. Mentre lei cade sempre più verso il basso, trascurandosi e lasciandosi andare, Elena è alle prese con stravolgimenti importanti in famiglia, eppure tutto questo non la trasfigura. Il suo aspetto resta curato, coi capelli biondissimi freschi di parrucchiere che così tanto indispettiscono l'amica. Visivamente appare dunque emblematica la scelta del bianco e del nero nella scena cruciale del loro saluto.

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Nell'ultimo abbraccio con l'amica di sempre non a caso Lila è vestita di nero e sempre in ombra, mentre Elena è vestita di bianco, un bianco che emana luce, un candore che fa quasi male per quanto spicca a contrasto. In quell'abbraccio c'è il punto di arrivo della loro amicizia: sanno che non si rivedranno mai più, pur continuando a essere presente l'una per l'altra, l'una dentro l'altra. Perché così come il nero ha senso solo vicino al bianco, così Lila e Lenù esistono solo insieme: dove finisce l'una inizia l'altra, sono l'una la coscienza dell'altra, una la calamita dell'altra. E continueremo a chiederci chi delle due, nelle intenzioni di Elena Ferrante, fosse la vera amica geniale del titolo: ma forse è innanzitutto ciò a cui danno vita insieme.

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