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Parigi contro gli affitti brevi: cosa cambia da gennaio per chi va nella capitale francese

Le città europee si schierano contro gli affitti brevi: anche Parigi ha introdotto nuove misure, in vigore dall’1 gennaio 2025.
A cura di Giusy Dente
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Parigi
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Parigi è una città dal fascino intramontabile, che ogni anno accoglie turisti provenienti da ogni parte del mondo, desiderosi di immergersi nella sua atmosfera romantica e accogliente. Eppure, dall'1 gennaio 2025, potrebbe diventare un po' più difficile prenotare un alloggio in città. Molti, quando arrivano nella capitale francese, optano per l'affitto breve di un appartamento, una modalità che purtroppo è diventata ormai ingestibile e che sta generando un certo malessere. Da qui, la necessità di un passo indietro, per regolamentare in modo serio questo settore.

Le città europee si schierano contro gli affitti brevi

Parigi si accoda a Barcellona, Siviglia, Lisbona. La prima città ha messo una stretta agli affitti brevi. Il sindaco Jaume Collboni ha deciso che non rinnoverà circa 10mila licenze per appartamenti utilizzati a scopo turistico, così da immettere nuovamente sul mercato immobiliare abitazioni oggi inaccessibili ai residenti. Anche Siviglia ha messo delle restrizioni al settore, per combattere il fenomeno dell'overtourism e tutelare i cittadini. Idem Lisbona, dove il Movimento di attivisti per il diritto alla casa si sta muovendo per ottenere un referendum sul divieto di affitti brevi nelle zone residenziali della città.

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Come cambia il turismo a Parigi

Il governo francese ha approvato una legge che dovrebbe portare un po' di ordine nel caos degli affitti brevi, ormai fuori controllo. Diverse sono le misure che entreranno in vigore. Dall'1 gennaio 2025, gli host senza licenza saranno multati fino a 100.000 euro, mentre le proprietà non correttamente registrate come locazioni turistiche potrebbero essere multate fino a 20.000 euro. Ad oggi, secondo Euronews, il 20% degli affitti non ha licenze, il che li rende illegali: sono questi che Parigi spera di reprimere.

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Saranno inoltre introdotti nuovi limiti al numero di notti prenotabili in un affitto turistico a breve termine: saranno ridotti da 120 a 90 notti all'anno, che è già il limite in città come Londra e San Francisco. Anche qui, saranno introdotte multe salate per chi affitta una proprietà andando oltre il limite consentito, dunque per più di 90 notti. Il cambiamento è un tentativo di ridurre il numero di appartamenti e case adibiti esclusivamente ad affitti brevi per le vacanze, così da risolvere anche il problema del caro affitti che grava sui residenti. Gli alloggi a prezzi accessibili in città sono drasticamente diminuiti. La capitale francese è anzi una delle città più gettonate in Europa per affittare un Airbnb, con 95.000 alloggi disponibili.

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Per i viaggiatori che arriveranno nella capitale francese a partire dall'1 gennaio, quindi, potrebbe essere un po' più difficile trovare un posto dove soggiornare. Questo, però, potrebbe cambiare anche in positivo il settore, portando magari i turisti verso nuove mete solitamente poco considerate a vantaggio della sola Città dell'Amore, dove si concentra il flusso maggiore. Spingere i visitatori verso altre città francesi, come Lione o Bordeaux, potrebbe aiutare a combattere il sovraffollamento turistico, con vantaggi per residenti e turisti stessi.

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