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Abbiamo analizzato con uno psicologo Inside Out 2: come si sviluppano l’ansia e le emozioni crescendo

In Inside Out 2 ritroviamo Riley adolescente alle prese con una nuova emozione da gestire. A Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia si aggiunge Ansia, che non aveva mai provato prima. Come cambiano le emozioni, crescendo? Lo abbiamo chiesto a uno psicologo.
Intervista a Prof. Giuseppe Iannoccari
Neuropsicologo e presidente dell’associazione Assomensana
A cura di Giusy Dente
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Gioia e Ansia
Gioia e Ansia

Avevamo lasciato Riley, la giovane protagonista di Inside Out, alle prese con la gestione di una nuova e più complessa rete di emozioni, che si erano fatte avanti dopo il traumatico evento del trasferimento. Il film si era chiuso con la bambina, ormai dodicenne, finalmente adattata nella nuova casa di San Francisco, a proprio agio nel nuovo ambiente, in equilibrio con le proprie emozioni. In Inside Out 2 ritroviamo Riley 13enne, in procinto di cominciare il liceo, quindi di entrare in un nuovo capitolo della sua vita, entusiasmante per certi versi ma sconvolgente per altri. Questo fa nascere in lei un'emozione mai provata prima. A Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia si aggiunge Ansia. Tra le nuove emozioni anche Imbarazzo, Invidia e Noia. Con lo stratagemma dell'animazione, Disney Pixar realizza in realtà un prodotto che non è affatto un cartoon per soli bambini. È un'occasione preziosa soprattutto per gli adulti per riflettere su noi stessi, su chi siamo, sulla complessità che risiede in noi e che tendiamo troppo spesso a sopprimere. Abbiamo guardato il film con il professor Giuseppe Iannoccari, che ha commentato e analizzato l'aspetto cruciale del film: il modo in cui le emozioni si sviluppano con la crescita.

Cosa sono e a cosa servono le emozioni

Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto, Rabbia, Ansia: sono tutte emozioni. Il professore ha chiarito: "Le emozioni sono la parte più vera di noi. Servono per orientare i comportamenti che abbiamo con il mondo interno ed esterno. Quando noi sentiamo un'emozione quella è la reale percezione che abbiamo di quello che stiamo vivendo e sulla base delle emozioni che proviamo agiamo di conseguenza. Agire significa anche non agire. Le emozioni sono ciò che di vero c'è in noi, perché a livello emotivo quello che noi percepiamo è quello che effettivamente sentiamo di un evento. Diversamente, a livello intellettivo noi possiamo raccontarci delle bugie. Quindi c'è questa parte emotiva che ci dice la verità e poi c'è una parte invece intellettiva dove noi possiamo raccontarci qualche bugia in più".

Ansia e le altre emozioni di Riley
Ansia e le altre emozioni di Riley

Che relazione c'è tra le emozioni e la crescita della persona

Il modo in cui, da piccoli, veniamo educati alle emozioni, determinerà gli individui che saremo. L'esperto ha spiegato: "Contesto ambientale, contesto sociale e contesto familiare: questi sono i tre anelli che in qualche modo stanno intorno all'individuo e lo condizionano. Se immaginiamo anelli concentrici dove l'individuo è al centro, gli anelli più esterni (familiare, relazionale, sociale) hanno delle forze centripete, dall'esterno verso l'interno. Non è il soggetto che modifica gli anelli esterni con una forza centrifuga, ma sono gli anelli esterni che condizionano l'individuo al centro".

L'emotività nella crescita è importante per realizzare degli individui adulti equilibrati e in grado di gestire la complessità del mondo. Lo psicologo si è soffermato a lungo su questo aspetto: "Questo passa attraverso una buona relazione e un buon rapporto con le figure genitoriali prima e con le figure educative dopo. Un soggetto che viene accompagnato durante la crescita avendo la possibilità di esprimere i propri sentimenti, di essere accolto, di avere un adulto che lo aiuti a leggere ciò che sta provando, sicuramente crescerà come una persona più equilibrata. Se sentirà un accesso di rabbia, magari non si sentirà in colpa ma cercherà di capirne l'origine e come esprimerla in un modo sublimato, come tirarla fuori senza danneggiare. Mentre se durante la crescita si viene bloccati nell'espressione delle emozioni resta tutto compresso, quindi assistiamo a persone che crescono con un livore interno, con una rabbia che può esplodere in qualunque momento. Il rapporto tra le emozioni e la crescita è un rapporto di continuo bilanciamento. Quanto più si riescono a gestire correttamente le emozioni tanto più il soggetto cresce bene. Le emozioni vanno espresse, ma nel momento in cui vengono espresse si devono anche riconoscere, gli si deve dare un nome. Avere un mentore, un genitore, un adulto che ci aiuti nella crescita a interpretare, a dare un nome, a dare un'identità, a caratterizzare queste emozioni, allora nel momento in cui le vivo poi le esprimo e le riconosco quindi le posso anche gestire. Noi possiamo gestire ciò che conosciamo, ciò che non conosciamo non è gestibile".

Gioia, Invidia, Noia, Ansia, Disgusto, Rabbia, Paura, Tristezza
Gioia, Invidia, Noia, Ansia, Disgusto, Rabbia, Paura, Tristezza

Cosa provano adulti e bambini

Adulti e bambini provano le stesse emozioni, ma in modo diverso: "Le emozioni a livello di intensità emotiva da bambini si sentono in modo più forte, perché non c'è il filtro razionale che consente di stemperarle. Da bambini si esprime tutto così com'è, poi con la crescita matura il lobo frontale e allora il soggetto impara a gestire, a controllare meglio l'espressività di quelle emozioni. Se il bambino davanti alla negazione di un giocattolo si mette a piangere e fa i capricci, un adulto davanti alla negazione di un oggetto che desidera non si mette a piangere. La frustrazione che prova è la stessa, ma la interpreta in un modo diverso. È l'espressione che cambia, ma il sentire ha la stessa origine".

Ciò che differisce, tra età adulta e infantile, è la presenza dell'ansia: "Nel bambino non c'è ansia, finché non riconosce se un oggetto c'è o non c'è. Il bimbo vive più la frustrazione che l'ansia, la frustrazione di non avere vicinanza del genitore, del suo giocattolo, del suo oggetto transizionale. L'ansia subentra quando inizia a capire che quell'oggetto c'è anche se fuori dal suo campo visivo e quindi sente il desiderio di averlo il prima possibile. Lì nasce la tensione dell'attesa che quell'oggetto ricompaia. È il momento in cui l'individuo si rende conto che un oggetto continua ad esistere indipendentemente dal fatto che sia presente in quel momento. Questo avviene dopo i due anni".

L'arrivo di Ansia tra le emozioni
L'arrivo di Ansia tra le emozioni

Perché Inside Out piace a grandi e piccini

Le emozioni, nel primo come nel secondo capitolo di Inside Out, sono le protagoniste assolute: vivono nella mente di Riley, sono il suo mondo interiore (ma anche il nostro). La bimba ha attorno a sé delle persone che la amano che la guidano nel percorso di conoscenza di sé, di scoperta del suo mondo interiore. Questo è fondamentale: "È molto importante la presa di contatto con il proprio mondo emotivo ed ecco perché questi film stanno avendo tanto successo: perché ci mettono in contatto con questa parte".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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