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Statali, le novità del 2018: dall’aumento degli stipendi ai nuovi permessi retribuiti

Il rinnovo del contratto dei dipendenti statali per il triennio 2016-2018 porta novità nel nuovo anno per i lavoratori del pubblico impiego. Verranno ritoccati gli stipendi, corrisposti gli arretrati ma ci saranno anche nuove norme in materia di diritti civili, assenteismo, permessi, buoni pasto, ferie e più tutele per le vittime di molestie.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il 2018 sarà un anno di novità per i dipendenti statali: la firma del nuovo contratto per il triennio 2016-2018 arriva dopo otto anni di stallo e introduce nuovi elementi riguardanti gli stipendi, le ferie, l’assenteismo, i permessi, i congedi e tanto altro ancora. Tra le misure più importanti c’è l’aumento medio mensile di 85 euro sullo stipendio previsto per i lavoratori del pubblico impiego. Previsto, inoltre, un bonus extra per la fasce più basse di reddito, insieme al versamento degli arretrati di due anni. Ancora, si introduce il congedo per le donne vittime di molestie e nuovi diritti per chi contrae un’unione civile. Il contratto è stato rinnovato il 23 dicembre, in seguito alla trattativa tra Aran e sindacati, a otto anni di distanza dall’ultimo ritocco: verranno coinvolti in totale circa 240mila lavoratori. Ecco le principali novità.

Cosa cambia per gli stipendi

Le novità introdotte dal nuovo contratto riguardano sia gli stipendi a partire dal 2018 sia gli arretrati che devono essere corrisposti ai lavoratori. Inoltre arriva anche il bonus extra per chi ha un reddito più basso.

L’aumento medio di 85 euro

La legge di Bilancio approvata in Parlamento prevede un finanziamento per adeguare lo stipendio degli statali con un aumento tabellare medio di 85 euro. La misura permette anche di introdurre un meccanismo di salvaguardia per chi ha redditi più bassi che consente di conservare il bonus degli 80 euro nonostante gli aumenti di stipendio.

Il pagamento degli arretrati

Sulla base degli incrementi mensili previsti sulla retribuzione tabellare, verranno corrisposti tra i 370 e i 754 euro (la cifra varia in base al reddito) a ogni lavoratore come arretrati degli anni 2016 e 2017. Gli arretrati riguarderanno anche i primi due mesi del 2018 in quanto gli aumenti sono previsti per marzo.

Il bonus extra per i redditi bassi

Viene chiamato elemento perequativo ed è quel meccanismo che consente di istituire un aumento in media di 21 euro lordi al mese che viene riconosciuto per i mesi tra marzo e dicembre 2018 in seguito ai primi aumenti tabellari. L’aumento coinvolge i lavoratori con i redditi più bassi.

I premi

Per i lavoratori che ricevono una valutazione migliore è prevista la maggiorazione del premio individuale che non potrà essere inferiore al 30% del valore medio pro-capite dei premi attribuiti al personale valutato positivamente.

Più tutele per le vittime di molestie

Le donne vittime di molestie sessuali sul lavoro avranno più tutele, così come crescono le punizioni per chi è colpevole delle molestie,

I licenziamenti per molestie sessuali

Il dipendente pubblico recidivo in comportamenti di carattere sessuale o in casi di molestie nell’arco di due anni o colui che ha tenuto un comportamento, un atto o una molestia particolarmente grave potrà essere licenziato.

I congedi per le vittime di violenza

Le donne che lavorano nella pubblica amministrazione e che sono state inserite nei percorsi di protezione o di vittima di violenze di genere avranno la possibilità di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di tre mesi, un congedo da utilizzare nell’arco di tre anni. Inoltre, potranno fare richiesta per trasformare il loro rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale e fare, inoltre, domanda di trasferimento ad un’altra amministrazione pubblica in un comune diverso da quello di residenza.

Permessi, ferie, diritti civili e buoni pasto

Vengono estese in molti campi le tutele dei lavoratori, soprattutto in caso di malattie e, adeguandosi alla legge approvata dal Parlamento in questa legislatura, sulla questione dei diritti di chi contrae una unione civile, equiparata al matrimonio.

I permessi orari

Vengono istituiti i permessi a ore retribuiti per motivi personali o familiari. Oggi esistono solo su base giornaliera, così diventeranno su base oraria e potranno essere, in totale, al massimo per 18 ore in un anno. Questi permessi non vengono calcolati nel monte ferie.

Le assenze per visite mediche e terapie salvavita

Ogni lavoratore ha a disposizione 18 ore annuali di permessi per visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, sia su base giornaliera che oraria. In caso di patologie gravi che richiedono il ricorso a terapie salvavita come la chemioterapia queste assenze vengono escluse dal conto delle ore per malattia.

La banca delle ore

I cambiamenti riguardanti gli orari di lavoro riguardano anche la fruibilità delle ore di straordinario o supplementari. Proprio per agevolare la flessibilità del loro utilizzo viene istituita la banca delle ore: un conto individuale, una sorta di registro, per ogni lavoratore.

Le ferie solidali

Un dipendente pubblico potrà, su base volontaria e a titolo gratuito, cedere parte delle giornate di ferie eccedenti alle quattro settimane annuali obbligatorie per ogni lavoratore o delle quattro giornate di riposo per le festività soppresse a un collega che ha esigenze di assistenza ai figli minori che necessitano di cure costanti per le loro condizioni di salute. Ogni richiesta del dipendente che ne ha bisogno può arrivare fino a un massimo di 30 giorni.

Unioni civili come il matrimonio

Le tutele previste per chi si sposa vengono estese anche ai lavoratori in una unione civile. Anche per questi ultimi, quindi, sarà possibile ricorrere a congedi e poter usufruire dei giorni per la luna di miele. Le tutele previste da legge per le parole coniuge e coniugi verranno estese anche a ognuna delle parti dell’unione civile.

I nuovi buoni pasto

I dipendenti statali potranno usufruire del servizio mensa o dei buoni pasto da sette euro nel caso in cui lavorino cinque giorni su sette e abbiano un orario di lavoro di almeno sette ore e trenta minuti. La pausa, dopo che era stata paventata la possibilità di ridurla a dieci minuti, dovrà durare almeno trenta minuti.

La lotta all’assenteismo

Nel nuovo contratto per i dipendenti statali vengono introdotte misure per disincentivare le assenze dei lavoratori. Il parametro di riferimento saranno altre amministrazioni e società con compiti e ruoli simili: in caso di scostamenti rilevanti o in caso di continuità delle assenze con i giorni festivi o con il riposo settimanale si rimane fuori dall’ufficio e senza stipendio. In caso di comportamenti reiterati si va incontro al licenziamento. Lo stesso vale in caso di assenze nei periodi in cui c’è maggiore domanda da parte dell’utenza. Inoltre, a pagare sarà tutto l’ufficio nel caso in cui il tasso di assenteismo sia anomalo e non giustificabile.

Le novità sui contratti a tempo determinato

La durata dei contratti a tempo determinato non potrà superare i 36 mesi. Unica eccezione è quella di una possibile proroga di altri dodici mesi. Inoltre, i dipendenti a termine non potranno superare il 20% del totale. Oltre questo massimo non si potrà essere assunti ma l’esperienza acquisita farà punteggio.

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