Stamina, Vannoni a processo. Un paziente: “Mi fece vedere malato ballare”
È durata poco più di un’ora la prima udienza preliminare a Torino del processo Stamina. Davanti al gup Giorgio Potito sono comparsi 13 imputati, tra cui il fondatore del controverso metodo, il professor Davide Vannoni, che dovrà rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, esercizio abusivo della professione medica e violazione delle norme sulla privacy. Insieme a Vannoni, che oggi non era presente in aula, a processo ci sono tra gli altri il suo braccio destro Marino Andolina, la ricercatrice Erica Molino e l’ex direttrice sanitaria degli Spedali civili di Brescia Ermanna Derelli. Una trentina le richieste di costituzione di parte civile formulate in apertura dell’udienza preliminare. A chiedere di essere parte lesa nel procedimento sono stati, tra gli altri, la Regione Lombardia, gli Spedali Civili di Brescia, l'ordine dei medici di Torino, Altroconsumo, Casa del Consumatore e l'associazione Medicina Democratica, oltre ad alcuni pazienti. Tra questi ultimi c’è, ad esempio, Nicola Manduco, torinese di 54 anni. “Dopo la prima infusione a Trieste, nel 2009, cominciai già a sentirmi peggio. Prima non parlavo così. Sì, sono peggiorato molto”, ha dichiarato l’ex paziente del metodo Stamina.
Stamina, in aula malato con fatture da 50mila euro
Manduco, arrivato in aula in carrozzella, è affetto da sindrome cerebrale provocata da citomegalovirus. È convinto che la cura staminale somministratagli non solo non gli abbia procurato sollievo, ma un peggioramento costante: “Ne ho fatte due in tutto di infusioni, ho speso cinquantamila euro, di cui conservo ancora le fatture. Erano per tutto il ciclo, ma mi facevano solo male e alla seconda mi sono fermato”, ha spiegato. L’ex paziente di Vannoni ha detto anche di essersi illuso “perché mi avevano fatto vedere un filmino di uno che era malato e poi ballava”. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 15 novembre quando il gup dovrà decidere sull'ammissione delle parti civili e sull'eventuale responsabile civile. Il pm Raffaele Guariniello ha annunciato che parlerà il 7 gennaio.