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Stamina, la mamma di Sofia: “Dilaniata dal dolore, ha diritto a infusione”

Caterina Ceccuti, la mamma della piccola Sofia, lancia un appello perché la figlia possa riprendere le infusioni di cellule staminali Stamina, interrotte dopo il blocco del contestato metodo di Vannoni. La bambina è ricoverata in ospedale in gravi condizioni.
A cura di Susanna Picone
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È in gravi condizioni di salute la piccola Sofia De Barros, la bambina affetta da una grave malattia degenerativa e in passato curata con il metodo Stamina. La bimba è stata ricoverata alcuni giorni fa all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e a parlare della sua malattia, dopo quanto già affermato ieri da suo padre, è stata la mamma Caterina Ceccuti. La donna attraverso il suo profilo Facebook ha lanciato un appello affinché la sua bambina possa essere curata: “Sofia De Barros dilaniata dal dolore è ricoverata in ospedale. I dottori hanno fatto il massimo. Le dosi dei farmaci sono state aumentate ancora senza ottenere effetto lenitivo. Pretendiamo che la democrazia in cui viviamo si assuma la responsabilità delle proprie leggi e le faccia rispettare”. Sofia – scrive così ancora sua mamma – ha diritto ad una infusione di urgenza negli Spedali Civili di Brescia. Caterina Ceccuti chiede al governo di assumersi la responsabilità di far rispettare la legge 57 approvata nel maggio 2013 in Parlamento e tuttora vigente: “Se la medicina alza le mani, di fronte a patologie ad esito infausto che condannano alle peggiori sofferenze, diamo una chance alla cura compassionevole che le spetta di diritto di dimostrare la propria efficacia”, ha concluso la mamma della piccola Sofia De Barros.

La piccola Sofia non riceve infusioni da dicembre

La piccola Sofia non è stata più sottoposta a infusione di cellule staminali da mesi per il blocco della terapia del contestato metodo Vannoni. L’ultima infusione l’ha ricevuta a dicembre e avrebbe dovuto farne un’altra a febbraio. E in questo ultimo periodo la sua malattia ha iniziato ad aggredirla. Sul fronte della battaglia legale avviata dai genitori per ottenere le infusioni per la figlia per ora non ci sono novità significative. La bimba, come altri pazienti, ha un'ordinanza che impone i trattamenti, ma agli Spedali Civili di Brescia resta fermo lo stop alle infusioni deciso fino alla pronuncia del nuovo Comitato di esperti.

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