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Stamina, il Csm interviene contro il giudice pro infusioni

Il Csm ha aperto un fascicolo per avviare un procedimento contro i giudici che hanno dato l’incarico di commissario a Marino Andolina agli Spedali Civili di Brescia per proseguire le infusioni.
A cura di Antonio Palma
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È bufera sulla decisione del Tribunale di Pesaro che ha indicato il vicepresidente di Stamina Foundation Marino Andolina commissario agli Spedali Civili di Brescia allo scopo di trovare più facilmente medici disposti a proseguire le infusioni con il trattamento Stamina. Sebbene l’incarico di “ausiliario esperto” conferito ad Andolina riguarda solo il piccolo Federico Mezzina, il bimbo di Fano affetto dal morbo di Krabbe, la decisione ha trovato la netta opposizione dei medici, ma anche della magistratura. Il Consiglio superiore della Magistratura infatti ha deciso di intervenire nel caso  e ha trasmesso alla prima commissione della procura generale della Cassazione un fascicolo sulla vicenda e sulla decisione presa nelle Marche. Un primo passo che in sostanza mette sotto indagine i tre giudici che collegialmente hanno dato il via libera ad Andolina. La procura generale della Cassazione infatti è competente per imporre un'azione disciplinare nei confronti dei magistrati sotto indagine.

Andolina indagato a Torino per truffa sul caso Stamina

Intanto come prescritto dai giudici di Pesaro, Andolina giovedì mattina si è presentato agli Spedali civili di Brescia insieme ai genitori del piccolo Federico e all’ufficiale giudiziario. "Marino Andolina è indagato? E chi se ne frega non è stato condannato in terzo grado, e comunque l'inchiesta non ha nulla a che vedere con il caso di Federico" ha spiegato la madre del bimbo marchigiano, riferendosi all'inchiesta della Procura di Torino che accusa Andolina di truffa sul caso Stamina. "Cercherò colleghi responsabili dei reparti coinvolti nella procedura che possano assistermi nelle infusioni a Federico. Se non troverò cercherò altrove, anche se non escludo di dover lavorare con un carabiniere dietro la schiena" ha dichiarato Andolina al cancello dell’ospedale.

La trattativa coni medici dell'ospedale di Brescia

Nel suo primo colloquio Andolina però si è trovato di fronte al netto rifiuto dei medici dell'ospedale bresciano. Il pediatra nelle sue veste di commissario ad acta ora potrebbe emanare ordini di servizio per obbligare i medici di Brescia a collaborare o decidere di intervenire lui stesso, ma di fronte a queste possibilità il direttore generale degli Spedali Civili, Belleri, ha chiesto che venga informato il giudice di Pesaro. "Siamo di fronte a una situazione molto complessa, anomala e difficile da gestire. Non abbiamo trovato precedenti in materia. Cerchiamo di rispettare le leggi e le decisioni della magistratura" ha sottolineato il direttore dell'ospedale.

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