La declinazione italiana del programma Garanzia Giovani non finisce mai di stupire. Dopo i tirocini per lavare le macchine o fare gli spazzini, questa volta arrivano gli annunci per offrono stage per fare le pulizie. Sebbene già normalmente una proposta di lavoro del genere sarebbe tranquillamente da considerare umiliante e per nulla in linea con lo spirito della normativa relativa ai tirocini, in questo caso ad aggravare ulteriormente la situazione è un preciso elemento: chi cerca stagisti per fare le pulizie vorrebbe pagarli con i fondi messi a disposizione dal programma europea Garanzia Giovani, destinato ai giovani fino ai 29 anni e finalizzato all'inserimento lavorativo di inoccupati e disoccupati. "Cercasi ragazzo/a per pulizia affittacamere zona Vaticano. Il lavoro consiste nella pulizia e rifacimento camere, fascia oraria di mattina. Si richiede la conoscenza della lingua inglese. Contratto di tirocinio con Garanzia Giovani (6 mesi). Età massima 29 anni", si legge nel primo annuncio pubblicato su Bakeca.it.
Sempre sullo stesso portale, nel secondo annuncio è addirittura un'agenzia interinale a cercare addetti alle pulizie in stage: "Tempi Moderni S.p.a. Filiale di Latina, ricerca per Azienda Cliente, la seguente figura da inserire nel proprio organico: Tirocinante addetto/a alle pulizie. Si richiede iscrizione al programma Garanzia Giovani. Si offre tirocinio di 3 o 6 mesi, con un rimborso mensile di € 500,00 interamente erogato dall'azienda Ospitante. Si richiede, anche se minima, pregressa esperienza nel ruolo. Zona di lavoro: Aprilia". In questo caso, l'azienda cliente ricerca non solo addetti alle pulizie in tirocinio, ma questi stagisti dovrebbero possedere già esperienza, anche minima".
Insomma, nonostante le molteplici denunce e le molteplici inchieste sul fenomeno, ancora una volta in Italia il programma Garanzia Giovani viene utilizzato da imprenditori e aziende per assumere stagisti e tirocinanti a costo zero. O meglio, a basso costo, costo che viene scaricato sulle spalle dell'Ue, che attivamente ha stanziato i fondi per compartecipare alla retribuzione dei partecipanti al programma. In sostanza, in Italia chiunque può proporre un qualsiasi tipo di lavoro o tirocinio, e dunque accedere ai fondi, senza impedimento alcuno. Il motivo? È semplice: non esistono controlli di sorta, nonostante in ballo ci siano fondi pubblici. Interverrà anche questa volta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti?