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Spread di nuovo sopra i 500 punti, i mercati continuano a guardarci con sospetto

Torna a salire il differenziale di rendimento tra i nostri Btp e i Bund tedeschi. Male anche Piazza Affari che perde il 2,4%.
A cura di Alfonso Biondi
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Torna a salire il differenziale di rendimento tra i nostri Btp e i Bund tedeschi. Male anche Piazza Affari che perde il 2,4%.

Altro lunedì nero per Piazza Affari, nonostante un avvio di seduta che lasciava ben sperare.  A Milano la giornata sta volgendo al termine e l'indice Ftse Mib perde al momento il 2,4%, trascinato a picco da Unicredit che brucia il 6,55%. E dire che l'apertura era stata estremamente positiva (+2,16%) proprio grazie a Unicredit che nella prima mezz'ora di seduta aveva già portato a casa un incoraggiante 4%. Stesso andamento anche per lo spread tra Btp e Bund: il differenziale di rendimento tra i nostri titoli e quelli tedeschi ha superato nuovamente il tetto dei 500 punti per poi stabilizzarsi a 492 (rendimento al 6,7%). Questa mattina, invece, lo spread era sceso fino a 437,5 punti. Parecchia apprensione ha generato l'asta dei Btp a 5 anni: i titoli di stato sono stati tutti piazzati ma a un tasso di rendimento del 6,29%, il più alto dal '97.

Chi risente dell'instabile situazione italiana è anche la Spagna: lo spread tra titoli di stato spagnoli e tedeschi ha infatti fatto segnare un nuovo record a 422 punti, che in soldoni equivale a un tasso di rendimento del 6,02%. Mercati attenti anche a quanto succede in Grecia, dove per mercoledì è prevista la fiducia al nuovo governo guidato dall'ex banchiere centrale Lucas Papademos.

Secondo alcuni analisti finanziari la fibrillazione dei mercati è dovuta essenzialmente all'incertezza che continua ad aleggiare minacciosamente sulle sorti del prossimo governo italiano. Il timore riguarda nello specifico la serie di veti incrociati che andrebbero ad ostacolare il nascente governo Monti e il conseguente ritardo nell'attuazione delle nuove misure chieste dall'Unione Europea. L'impressione, quindi, è che i mercati continueranno ad essere inquieti fino a quando la situazione politica italiana non si sarà definitivamente stabilizzata. Domani l'ex rettore dell'Università Bocconi terminerà le consultazioni e, come annunciato da Fini, il governo potrebbe insediarsi venerdì. Ora bisognerà capire se i mercati avranno voglia di aspettare.

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