Zverev vince a Wimbledon e fa una proposta a Guardiola: “Se ti scocci del calcio puoi allenare me”
Alexander Zverev sta vivendo un'annata splendida e anche a Wimbledon sta giocando molto bene. Il tedesco è arrivato alla seconda settimana, ha buone chance di avanzare ancora. Zverev, forse anche grazie a tutti i successi del 2024, è di buonumore e dopo il vittorioso incontro con Norrie ha chiesto simpaticamente a Guardiola di diventare il suo allenatore.
Zverev batte Norrie e passa agli ottavi di Wimbledon
Il numero 4 della classifica ATP, nonché testa di serie numero 4 del tabellone, è stato programmato sul Campo Centrale contro il britannico Norrie, semifinalista qualche anno fa e giustiziere di Draper. La partita è stata tutto sommato rapida: 3 set a 0 Zverev si è qualificato per gli ottavi, che giocherà lunedì contro l'americano Fritz o il cinese Tabilo. Tutti set equilibrati e vinti dal giocatore che più forte, che sa di avere un tabellone invidiabile.
La simpatica proposta di Zverev e Guardiola
Quando l'incontro è terminato Zverev è stato intervistato sul Center Court di Wimbledon, e lì ha rivolto due parole a uno dei grandi ospiti del Royal Box – che era davvero regale perché c'erano Sua Maestà Roger Federer e Pep Guardiola, l'allenatore del Manchester City. E proprio a Guardiola ha rivolto un doppio invito, ovviamente scherzoso.
Prima gli ha detto che il Bayern cerca un allenatore (ma non è così, perché è stato ingaggiato Kompany) e poi gli ha detto soprattutto che se un certo smetterà di fare l'allenatore di calcio potrebbe diventare il suo allenatore, e passare così dal calcio al tennis: "Quando ho visto Pep sugli spalti mi sono innervosito per alcuni game. Ma è un privilegio averti qui. Eh, Pep il Bayern ha bisogno di un allenatore. E se sei stanco del calcio, puoi allenarmi su un campo da tennis quando vuoi".
Lo stadio ha sorriso, c'è stato un applauso, la regia ha inquadrato Guardiola che ha inviato un bacio a Zverev, e chissà se ha preso in considerazione un'ipotesi del genere. E chissà se a Wimbledon magari in un incontro fugace negli spogliatoi l'allenatore del Manchester City non abbia dato qualche consiglio al tedesco per il proseguo dei Championships.