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Zverev si sfoga al Roland Garros: “Sono innocente, non voglio più sentire domande su questa cosa”

Il tennista tedesco, finalista al Roland Garros contro Carlos Alcaraz, è tornato sulla vicenda in conferenza. “Dopo quattro anni non posso che essere felice che questa storia sia terminata. Non ho altro da aggiungere”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'accordo economico extra-giudiziale con l'ex fidanzata, Brenda Patea, ha messo fine alla brutta storia di presunti abusi e violenze nei quali era stato risucchiato il tedesco, Alexander Zverev. "Sono innocente, adesso basta farmi domande su questa cosa. Non ne voglio più sentire, né parlare", le parole del tennista durante la conferenza stampa del Roland Garros dopo aver battuto Casper Ruud e aver conquistato la finale con Carlos Alacaraz (uscito vincitore dalla sfida con Jannik Sinner).

La donna aveva sport denuncia per un tentativo di strangolamento subito in appartamento a Berlino: l'episodio risaliva a 4 anni fa (maggio 2020) ed è arrivato a processo di recente, cadendo in un momento particolare della stagione, a torneo francese in corso.

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Zverev s'era rifiutato di pagare una multa di 450 mila euro dopo la querela di parte per lesioni personali, era pronto a difendersi in tribunale almeno fino a quando, complice il lavoro dei legali, si è arrivati alla composizione della questione lontano dai riflettori, fuori dalle aule e senza alcun verdetto di un giudice.

Con l'intesa raggiunta tra le parti non ci saranno udienze ulteriori (inizialmente disposte a parte chiuse, su richiesta degli avvocati a tutela della privacy del giocatore): la questione è finita così senza alcuna ammissione di colpevolezza da parte del tennista, che s'è impegnato a versare una somma di 200 mila euro per archiviare il procedimento (150 mila euro andranno nella casse della tesoreria dello Stato, la parte restante sarà devoluta a enti di beneficenza).

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"Zverev ha accettato questo patteggiamento – è la versione del collegio di difensori – per abbreviare il procedimento e unicamente nell'interesse della figlia. È innocente e l'archiviazione del caso non comporta né accertamento di colpevolezza o ammissione di colpa".

Zverev è tornato sull'argomento per una domanda postagli in sala stampa: ovvero, la doppia vittoria dentro e fuori dal campo che ha "rappresentato una bella giornata". La replica del tennista è semplice, diretta, molto chiara. "Dopo quattro anni non posso che essere felice che questa storia sia finalmente terminata. Non ho altro da aggiungere al riguardo". 

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Il giornalista non si accontenta e aggiunge un altro elemento alla discussione facendo riferimento al fatto che sì, sulla vicenda è stata posta la parola fine, ma non c'è stata alcuna sentenza di non colpevolezza, solo un accordo stragiudiziale.

"Questo significa una sola cosa: il caso è chiuso – aggiunto Zverev -. Questo vuol dire che sono innocente. Se fossi stato veramente colpevole non sarebbe finito tutto così. Non c'è altro. Ora basta, andiamo avanti e parliamo d'altro. Non voglio mai più sentire un'altra domanda sull'argomento. Questo vale per tutti".

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