Zverev sconcertante: “Se potessi non mangiare, lo farei. Mi devono costringere a farlo”

Alexander Zverev ha sorpreso un po' tutti con le sue ultime dichiarazioni. Il numero due del mondo, eliminato da Berrettini a Monte-Carlo, ha svelato alcuni particolari relativi al "dietro le quinte" della sua carriera, soffermandosi in particolare sulle sue curiose abitudini alimentari. Il tennista tedesco ha raccontato di come il mangiare per lui sia una "perdita di tempo", quasi una costrizione. Parole sconcertanti per chi dovrebbe invece fare dell'alimentazione uno dei cardini della sua esperienza professionale.
Zverev dedica il minor tempo possibile a mangiare
Il giocatore che non potrà superare Jannik Sinner in vetta alla classifica ATP, è intervenuto nel format di MagentaTV “Bestbesetzung” parlando di come non ami particolarmente alimentarsi. Per questo Zverev dedica il minor tempo possibile al mangiare: "Per me mangiare è una perdita di tempo. Se potessero darmi una pillola e non dovessi più mangiare, la prenderei". Dichiarazioni per certi versi molto forti, che vanno in controtendenza con quelle di uno sportivo professionista che deve curare nei dettagli la sua alimentazione.
Cosa accade a Zverev in vacanza, mangia il meno possibile
Insomma Zverev mangia proprio perché deve farlo, e se potesse ne farebbe volentieri a meno. E questo lo si comprende anche da quello che fa in vacanza, quando non è tenuto a seguire particolari ritmi rigidi. Anzi, mentre di solito gli atleti quando sono rilassati prendono qualche chilo di troppo, a lui accade il contrario: "Non mi piace il cibo in vacanza. Non sono uno che dice ‘Wow, mi sto divertendo un mondo'. Sono il tipo di persona che torna dalle vacanze con due chili in meno".
La sintesi dunque che Zverev alla fine mangia il minimo indispensabile, anche se deve comunque essere attento all'alimentazione dovendo fare i conti con il diabete. Per questo la chiosa finale è emblematica: "Non sono un cattivo mangiatore, ma mangio incredibilmente poco. Devo essere costretto a mangiare". Poco, ma bene perché soprattutto in regime di tornei, Zverev non può correre il rischio di pagare dazio fisicamente e rinunciare ad un importante carico energetico.