Wimbledon cambia regole per l’abbigliamento intimo delle tenniste durante le mestruazioni: è storia
A Wimbledon il codice d'abbigliamento non è più rigoroso. Il bianco non è più il colore preminente né obbligatorio anche per le giocatrici del circuito WTA che adesso possono indossare indumenti intimi "a tinta unita, di colore medio-scuro, a condizione che non siano più lunghi dei pantaloncini o della gonna".
Una scelta di grande sensibilità da parte degli organizzatori dell'evento nei confronti delle donne perché si sentano più a loro agio in campo durante il periodo mestruale. Una scelta che arriva a corredo della campagna "Address The Dress Code" e delle discussioni con la WTA per trovare la soluzione migliore per supportare le donne e le ragazze che prendono parte al torneo: ovvero, il timore che macchie di sangue sporchino la biancheria e siano visibili agli spettatori.
"È una cosa che sostengo da tempo. È sicuramente un grande sollievo – ha ammesso Coco Gauff a Sky Sports -. Avevo il ciclo l'anno scorso durante Wimbledon, ed è stato molto stressante. A volte andavo in bagno solo per controllare e assicurarmi che non si vedesse niente. Sicuramente per me e per le altre ragazze è positivo".
Tra e donne, però, c'è chi pur condividendo la novità, la accoglie con qualche perplessità. Quali? Lo spiega Ons Jabeur, prima giocatrice africana e araba a conquistare un titolo nel circuito femminile e raggiungere i quarti di finale in un torneo del Grande Slam agli Australian Open 2020, che fa due riflessioni: "La prima, che è meglio non essere paranoici. La seconda è che tutti sapranno che hai il ciclo. Quindi davvero non so fino a che punto questa è una cosa buona e per questo ho sentimenti contrastanti".
La britannica Heather Watson ha invece raccontato a Sky News le sensazioni personali, provando a spiegare la propria condizione psico-fisica e quali sono le difficoltà: "Parlo apertamente del mio ciclo, non credo sia un argomento tabù e mi piacerebbe che le persone ne parlassero di più. L'anno scorso ho preso la pillola per fermare l'emorragia perché sapevo che dovevo indossare mutande bianche e non volevo alcun imbarazzo".
Quanto al tabellone femminile in sé e alle attese per le gare, i riflettori sono tutti puntati sulla testa di serie Iga Swiatek: tre volte campionessa a Parigi e quattro volte vincitrice del titolo del Grande Slam a 22 anni, è reduce dal successo all'Open di Francia contro Muchova. Sua la candidatura più forte per strappare lo scettro dalle mani della campionessa in carica, Elena Rybakina.