Wimbledon 2022 esclude russi e bielorussi, è ufficiale: il tennis fa i conti con la guerra
I tennisti russi e bielorussi non ci saranno a Wimbledon. È ufficiale la decisione degli organizzatori del prestigioso Slam londinese in programma dal 27 giugno al 10 luglio di estromettere gli atleti provenienti dai Paesi ritenuti responsabili della guerra in Ucraina. L'All England Club, ha formalizzato la scelta attraverso un comunicato che è destinato a far discutere. Dunque il più antico torneo di tennis, nonché il più prestigioso, perde atleti di primissimo livello come per esempio il numero 2 del ranking ATP Daniil Medvedev. Nessuna possibilità di dietrofront, con le speranze di atleti russi e bielorussi che sono affidate esclusivamente a possibilità novità in Ucraina.
Le indiscrezioni del New York Times, con le rivelazioni di un funzionario ATP che ha preferito l'anonimato, sono state confermate. È arrivata la tanto attesa nota degli organizzatori di Wimbledon che cancella ogni dubbio in vista dell'atteso appuntamento di fine giugno. Le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi ai Championship 2022 saranno rifiutate in blocco. Una presa di posizione dura e sofferta, ma inevitabile. L'All England Club dopo aver manifestato il proprio sostegno a "tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Ucraina durante questi tempi scioccanti e angoscianti", ha condannato le azioni dei Paesi considerati responsabili della guerra.
"Condividiamo la condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo attentamente considerato la situazione nel contesto dei nostri doveri nei confronti dei giocatori, della nostra comunità e del più ampio pubblico del Regno Unito in quanto istituzione sportiva britannica. Abbiamo anche preso in considerazione le linee guida stabilite dal governo del Regno Unito specificamente in relazione a organismi ed eventi sportivi".
Ma perché dunque escludere gli atleti russi e bielorussi che nel circuito ATP hanno avuto la possibilità di gareggiare senza inno e sotto bandiera neutrale? Questa la motivazione ufficiale: "Dato il profilo dei Campionati nel Regno Unito e nel mondo, è nostra responsabilità svolgere la nostra parte negli sforzi diffusi del governo, dell'industria, delle istituzioni sportive e creative per limitare l'influenza globale della Russia con i mezzi più forti possibili. Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi nei Campionati".
Dunque come confermato dal presidente dell'All England Club e numero 1 di Wimbledon Ian Hewitt, inevitabile cercare di fare il possibile per non garantire "pubblicità" alla Russia attraverso le gesta dei suoi atleti: "Abbiamo considerato con molta attenzione le misure alternative che potrebbero essere adottate nell'ambito della guida del governo del Regno Unito, ma, dato l'ambiente di alto profilo dei Campionati, l'importanza di non consentire l'uso dello sport per promuovere il regime russo e le nostre preoccupazioni più ampie per il pubblico e sicurezza dei giocatori (inclusa la famiglia), non crediamo sia fattibile procedere su qualsiasi altra base ai Campionati". Un riferimento questo alla possibilità di far firmare loro, una dichiarazione speciale in cui prendono le distanze dai vertici dei loro Paesi.
Dunque niente da fare per Medvedev, Rublev, Karatsev, Khachanov, e nel femminile per la Sabalenka, la Pavlyuchenkova e così via. Il terzo Slam stagionale perde dunque molti dei suoi protagonisti. Il tutto però a meno di evoluzioni importanti della situazione in Ucraina. Se le ostilità dovessero finire prima dell'inizio del torneo e dell'ufficialità dei tabelloni, non sono da escludere aperture da parte degli organizzatori. A tal proposito nella nota si legge: "Se le circostanze cambiano sostanzialmente da qui a giugno, prenderemo in considerazione e risponderemo di conseguenza. Accogliamo con favore anche la decisione della LTA di rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi agli eventi del Regno Unito per garantire che il tennis britannico offra un approccio coerente per tutta l'estate".