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Australian Open

“Vendicheremo Novak Djokovic sul campo”: la missione agli Australian Open per Nole

Novak Djokovic non potrà difendere il titolo agli Australian Open, dopo la tribolata espulsione dall’Australia, ma a Melbourne c’è chi si batterà per lui.
A cura di Redazione Sport
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Dunque si gioca. Gli Australian Open cominciano ufficialmente dopo 10 giorni di vetrina mediatica senza precedenti, con gli occhi del mondo rivolti verso Melbourne per seguire gli sviluppi del caso Djokovic. Una vicenda di sport in cui lo sport c'entra poco e da cui lo sport vuole ripartire. In Australia e tra gli appassionati di tutto il mondo c'è tanta voglia di tennis e di scrollarsi di dosso tutti gli strascichi della storia che si è conclusa oggi con l'espulsione di Nole. Una speranza, forse un'utopia. Perché di Djokovic, inevitabilmente, si continuerà a parlare.

Almeno in questi primi giorni di gara, quando a tanti, forse a tutti, verrà chiesta una presa di posizione su quello che è successo. Solo alcuni tennisti del circuito si sono esposti in questi giorni sulla situazione che ha visto coinvolto il numero 1 al mondo. Alcuni contro, diversi altri a favore. Anche in queste ultime ore: da Kyrgios a Opelka, tanto per citarne, fino ad arrivare ad Alizé Cornet tra le donne, appassionata nella sua difesa di Djokovic: "Lui è sempre stato il primo a schierarsi dalla parte dei giocatori. Nessuno di noi ha fatto lo stesso per lui. Sii forte".

Ma è soprattutto dal contingente serbo agli Australian Open che arrivano accorati messaggi di vicinanza nei confronti di Novak. Sono cinque i tennisti serbi presenti nel tabellone orfano della sua stella più grande, tutti senza grandi velleità a lungo termine. Lajovic, Djere, Milojevic, Krajinovic e Kecmanovic. Proprio quest'ultimo ha vissuto l'intera vicenda con un certo coinvolgimento, non solo per senso patriottico: sarebbe stato lui l'avversario di Djokovic al primo turno. Anche per questa ragione ha voluto dedicare un messaggio speciale al collega, connazionale, amico.

"Non riesco nemmeno a immaginare come si senta Novak, cosa abbia passato negli ultimi dieci giorni – scrive Kecmanovic su Instagram –.  Sfortunatamente, quello a cui ho pensato negli ultimi sette giorni dal momento in cui è stato effettuato il sorteggio ora non ha senso". Il numero 78 del ranking chiama a raccolta i compagni serbi e li invita a dare il massimo e oltre, giocando anche per Djokovic: "La nostra piccola squadra serba qui a Melbourne è indignata e delusa, e penso che dovremmo fare ulteriori sforzi, vendicando in qualche modo il nostro miglior rappresentante, che non può essere qui, con le nostre partite". In missione per Nole, tutta la Serbia è con lui. Anche la piccola rappresentanza nel torneo maschile a Melbourne.

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