Una possibile finale di Wimbledon preoccupa gli organizzatori: William e Kate finirebbero esposti
Nemmeno la pioggia costante è riuscita a rovinare questa edizione di Wimbledon contraddistinta da emozioni e spettacolo. C'era però un aspetto che preoccupava non solo gli organizzatori, ma anche la famiglia reale britannica in vista della fase finale del torneo femminile. Stiamo parlando della possibilità che a giocarsi il titolo nell'ultimo atto fosse una giocatrice ucraina, ovvero Svitolina, e una bielorussa, Sabalenka, con tutti i risvolti relativi alle presa di posizione per la situazione legata alla guerra in Ucraina. Una prospettiva non concretizzatasi all'ultima curva visto che Svitolina è stata sconfitta da Vondrousova e la Sabalenka è andata ko contro la Jabeur.
Ma perché c'era tutta questa preoccupazione? Non è ormai più un mistero infatti l'atteggiamento delle tenniste ucraine durante i tornei dell'ATP. Giocatrici come Kostyuk, Svitolina e altre da tempo hanno deciso di comportarsi in maniera uniforme in occasione di match contro avversarie russe e bielorusse. Per dare un segnale forte contro la guerra in Ucraina, le atlete gialloblu non partecipano né alla foto di gruppo che precede i match, e né soprattutto stringono la mano a giocatrici provenienti dai Paesi "invasori".
Una situazione che ha generato anche dei corto circuiti come al Roland Garros quando a fronteggiarsi sono state Svitolina e Sabalenka. Nonostante il comportamento delle tenniste ucraine sia ormai risaputo, la bielorussa al termine della sfida vinta si è recata a rete aspettando una stretta di mano che non è arrivata.
Se la numero due al mondo ha dichiarato nell'occasione: "È stata una mossa istintiva, ho fatto quello che faccio dopo tutte le partite", Svitolina ha controbattuto: "Onestamente non capisco cosa stesse aspettando. Sono sempre stata molto chiara nelle mie dichiarazioni. C’è stato qualche ‘boo’ dagli spalti, me lo aspettavo, chiunque esca sconfitto da una partita e non stringe la mano all’avversario deve aspettarsi una reazione del genere".
Ai giocatori ucraini non basta quanto fatto da ATP e WTA, che pur non avendo bandito tennisti russi e bielorussi, impediscono loro di gareggiare con una bandiera o una riferimento che rappresenti il loro Paese. Non è bastato nemmeno che atleti come Sabalenka abbiano preso pubblicamente posizione contro la guerra: "Non supporto la guerra, non supporto il coinvolgimento della Bielorussia in un conflitto, l’ho detto tante volte e lo ripeto. Non supporto la guerra e non supporto la posizione di Lukashenko in questo momento. Sono soltanto una tennista 25enne che non vuole occuparsi di politica: se volessi occuparmi di politica non sarei qui. Voglio solo giocare a tennis".
La situazione è tornata d'attualità anche a Wimbledon, quando in campo si sono affrontate Svitolina e la russa Azarenka con quest'ultima che dopo la sconfitta ha fatto a distanza i complimenti all'avversaria recandosi in panchina senza pensare nemmeno a quella stretta di mano che non sarebbe arrivata. Una scena che le è costata fischi, e annesse polemiche. Proprio per evitare il ripetersi di queste situazioni Svitolina e anche Sabalenka hanno proposto alla WTA e a Wimbledon di annunciare prima di partite di questo tipo che non ci sarebbero state strette di mano per i motivi noti.
La risposta? Un secco no, con il direttore esecutivo dei Championship Sally Bolton che in un comunicato ha spiegato: "Storicamente nel tennis, la decisione su come reagiranno i giocatori alla fine della partita è esclusivamente una decisione personale per loro, e pensa che non vogliamo dettare cosa accadrà. Abbiamo un pubblico a tutto tondo a Wimbledon e penso che la maggior parte del pubblico capisca cosa sta succedendo. Non vorrei speculare su ciò che tutti nel pubblico hanno pensato di quello che è successo".
Quello che è certo è che comunque gli organizzatori non erano certo entusiasti della situazione che si sarebbe potuta prospettare nel caso di un'eventuale finale tra Svitolina e Sabalenka. Lo scenario di un ultimo atto contraddistinto da un cerimoniale "rovinato" dalla distanza tra le due giocatrici, senza foto, senza stretta di mano e con un possibile gelo è, con la prospettiva di dichiarazioni polemiche, era preoccupante. Qualcuno avrà tirato un sospiro di sollievo dopo l'impresa di Vondrousova contro Svitolina e della Jabeur contro la Sabalenka.