Un rimbalzo tradisce Sandgren: giudice di sedia colpito e squalifica, alla Djokovic
Un rimbalzo tradisce Sandgren: arbitro colpito e squalifica, alla Djokovic
Tennys Sandgren, tennista americano ex numero 41 del ranking ATP, era in campo da testa di serie per i sedicesimi di finale del Cary Challenger, torneo che va in scena sui campi in cemento del Cary Tennis Park a Cary, nella Carolina del Nord (USA). Dopo aver vinto il primo game contro il connazionale Christopher Eubanks, Sandgren è stato squalificato dall'arbitro per aver colpito un giudice di linea con la pallina.
La dinamica è stata a dir poco rocambolesca. Si stava preparando a servire sul 40-40 del secondo game quando un raccattapalle ha lanciato la pallina leggermente più forte e lo ha colpito involontariamente al bassoventre. Sandgren, istintivamente, ha poi scagliato lontano la stessa pallina ma per un rimbalzo beffardo con una recinzione ha colpito sulla gamba un giudice di linea che proprio in quel frangente stava cambiando lato. Non si è trattato ovviamente di un gesto volontario, ma il regolamento parla chiaro. La squalifica è stata inevitabile e il match è durato solamente 15′. Il protagonista ha poi commentato ironicamente l'accaduto con un tweet e ha ammesso l'errore.
La disavventura capitata all'americano ha ricordato la squalifica di Novak Djokovic agli Us Open 2020. Il serbo fu estromesso dallo Slam per lo stesso motivo e multato dagli organizzatori del torneo americano con 10mila dollari per "condotta antisportiva". In quel caso si giocavano gli ottavi di finale e lo spagnolo Pablo Carreno-Busta andò avanti nella competizione suo malgrado. Sono lontani i tempi delle sfuriate di John McEnroe o di Jimmy Connors, ma nella storia recente del tennis non sono mancati casi analoghi a quelli di Sandgren e Djokovic.
Basti pensare a Denis Shapovalov durante la Coppa Davis del 2017 tra Canada e Grand Bretagna o all’idolo di Wimbledon Tim Henman, che nel doppio del 1995 subisce un passante sul proprio servizio e scaglia una pallina contro una raccattapalle. C'è chi addirittura ha lanciato direttamente la racchetta in direzione del giudice di gara, come Gustavo Kuerten durante il doppio del Roland Garros del 1998, o chi, come Grigor Dimitrov, ha rotto due racchette e un paio di attrezzi durante un torneo di Istanbul nel 2016 prima di stringere polemicamente la mano di giudice e avversario e dirigersi poi verso gli spogliatoi. Per non parlare del fresco vincitore di New York Medvedev, che nel torneo di Savannah nel 2016 ha rivolto insulti razzisti alla giudice di sedia per una palla chiamata fuori.