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Tsurenko denuncia la WTA: “Sono successe cose che non immaginavo nei peggiori incubi”

Lesia Tsurenko ha denunciato la WTA e l’ex CEO Simon. La tennista ucraina avrebbe ricevuto abusi verbali: “Ho dovuto sopportare dolore, paura, attacchi di panico”.
A cura di Alessio Morra
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Lesla Tsurenko è una tennista, non ha gioca da qualche settimana, e adesso ha deciso di rendere pubblica la sua storia. La giocatrice ucraina ha pubblicato un post sul suo profilo ‘X' e ha usato parole durissime nei confronti della WTA e dell'ex CEO Steve Simon. Tsurenko ha deciso di portare in tribunale sia la WTA che Simon, che avrebbe abusato verbalmente

Cosa accadde a Indian Wells tra Tsurenko e Simon

La situazione è nota ed è datata 2023, quando, alla vigilia dell'incontro di secondo turno del torneo di Indian Wells con Aryna Sabalenka, la giocatrice ucraina ebbe un atto di panico. Il tecnico Nikita Vlasov raccontò esattamente cosa successe: "Lesia voleva incontrare Simon e chiedere spiegazioni. L'ex CEO nell'incontro fu chiaro e disse che se una giocatrice russa o bielorussa era favorevole alla guerra andava rispettato. Tsurenko non la prese bene. Da lì nacque una discussione feroce, che ebbe delle conseguenze per la tennista che prima della sfida con Sabalenka tremò e crollò. Ne seguì un incontro a Miami, che non fu risolutivo". Da lì poi i rapporti sono diventati tesissimi e le cose sono andate molto peggio, come ha raccontato la giocatrice.

Il lungo post di denuncia di Tsurenko

Tsurenko dopo due anni dice basta e denuncia cosa ha dovuto subire. Un racconto con dovizia di particolari, nel quale la giocatrice ucraina rivela ciò che ha dovuto subire. Si percepisce una grande amarezza, soprattutto perché si è sentita tradita e abbandonata dal suo mondo: "È ora di dire la verità. Nemmeno nei miei peggiori incubi potevo immaginare che il tour professionistico, che consideravo la mia casa, si sarebbe trasformato in un luogo terrificante ed estraneo, dove l’amministratore delegato dell’organizzazione ha consapevolmente commesso un atto di abuso morale nei miei confronti, provocandomi un attacco di panico e l’incapacità di svolgere il mio lavoro. Ho cercato di ottenere protezione e giustizia all’interno della WTA. Ma in risposta mi sono trovata di fronte all’indifferenza e all’ingiustizia, che mi hanno portato a un prolungato declino morale". 

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"Dolore, paura, attacchi di panico, umiliazione, rifiuto di fornire informazioni, molestie al mio team per mettermi a tacere e questo non è nemmeno l’elenco completo di ciò che ho dovuto sopportare. Il WTA Tour si è rifiutato di proteggere una donna, una giocatrice, un essere umano. Invece, il WTA Tour ha scelto di proteggere una persona in posizione di leadership. La mia ultima possibilità di difendermi, di difendere i miei diritti, la mia dignità e di prevenire simili atti di violenza nello sport è quella di chiedere giustizia in tribunale. E questa è la strada che sto percorrendo dalla fine dell’anno scorso. Prego Dio che nessuno possa mai vivere quello che sto vivendo io e che tutti siano ritenuti responsabili delle loro azioni".

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